Intervista – Domande “sComode” ai Pillheads

I Pillheads sono Paolo Baltaro (voce e chitarra) e Daniele Mignone (basso), con Dario Marchetti alla batteria, che fondono rock e pop britannico con testi che si rifanno alla tradizione del grande cantautorato italiano. Dal 12 marzo sono in rotazione radiofonica “Il libero pensiero” e vi proponiamo l’intervista che hanno rilasciato per AgorART.

-Come ha visto la luce il vostro primo singolo “Il Libero pensiero”?

Ciao Civins, qui Paolo Baltaro, ti rispondo in breve. Abbiamo notato che ci sono analogie tra il libero pensiero e la sindrome di Tourette, nel senso che: entrambi si manifestano evidenti in tenera età, con la tendenza poi a svanire; entrambi portano i soggetti a dire troppe parole, spesso considerate sconvenienti; entrambi, nei casi più gravi, vengono curati con i farmaci. Il senso del brano si basa su questi concetti.

-Come mai il nome Pillheads?

Stavamo lavorando ad un film con Phil Strongman, regista storico dei Sex Pistols in quanto stretto collaboratore di Malcom McLaren. All’epoca eravamo un supergruppo con collaboratori e amici che andavano e venivano, fra i quali Andrea Beccaro (batterista di Papa Chubby), Fabrizio Consoli (storico chitarrista di Eugenio Finardi) e Joe Dochtermann (leader dei tedeschi Das Fluff).
Fu proprio Phil a darci l’idea del nome. Philleads è un termine inglese che definisce “coloro che assumono ossessivamente farmaci senza averne una reale necessità”. Per noi la “pillola” è metafora di tutto ciò che la società contemporanea si auto impone come surrogato di valori autentici.

-Secondo voi la musica rimane ancora un libero pensiero?

C’è sempre e comunque la strumentalizzazione finalizzata al successo, che la rende, di fatto, sempre più inascoltabile alle orecchie di chi davvero ci capisce qualcosa. Direi che il libero pensiero nella musica contemporanea è direttamente proporzionale alla sincerità dell’opera, sempre ammesso che l’artista abbia di suo, un libero pensiero.

-Come nasce la vostra passione per la musica e come le vostre strade si sono incrociate?

Io e Daniele Mignone ci siamo conosciuti perchè entrambi suonavamo per il grande bluesman argentino Gabriel Delta, con il quale ancora oggi collaboriamo regolarmente.

-Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Prendiamo ispirazione dai rispettivi background personali, io vengo da vagonate di ore di ascolto di Beatles, Zappa, Sex Pistols e Pink Floyd, mentre Daniele è legato all’Alternative, al Free Jazz e alla violenza dei Rage Against the Machine.
I testi si rifanno alla tradizione del grande cantautorato italiano dopo essere stata amorevolmente da noi violentata e reinterpretata secondo il nostro modo di vedere.

-Quali sono i vostri progetti futuri?

Il progetto in corso consiste nel divertirci il più possibile e cercare di dare un senso alla nostra esistenza. Quello futuro, invece, è divertirci ancora di più e superare la necessità di dare un senso alle cose.

Civins