Intervista – Domande “sComode” ai Rebel Bit

I Rebel Bit, gruppo vocale con base nella provincia di Cuneo con già all’attivo un disco, una partecipazione a Italia’s Got Talent, 5 nomination ai Contemporary A Cappella Recording Awards di Boston e 5 A Cappella Video Awards (Los Angeles), sono tornati lo scorso novembre con un nuovo Ep, “Come” (titolo da leggere a propria discrezione in italiano o in inglese). Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro in questa intervista rilasciata per AgorArt.

-Come e perché nasce il vostro EP “Come”?

“COME” nasce dall’esigenza di raccontarci e di raccontare quello che abbiamo vissuto attraverso quello che è stato il nostro cambiamento artistico ed umano in questi anni. Si tratta di un lavoro molto particolare con una produzione (Erik Bosio) dal sound volutamente moderno/contemporaneo che combina arrangiamenti originali (Lorenzo Subrizi) con elaborazioni elettroniche inedite (Andrea Trona).

-Come è nata l’idea della cover “Toccaterra”?

La scelta di prendere il brano “Toccaterra” deriva dall’esigenza di approfondire il mondo del nuovo cantautorato femminile italiano, ricercando il giusto connubio tra originalità e intensa musicalità.
Emma Nolde ci ha davvero stupiti con questo brano che abbiamo rielaborato in modo fortemente elettronico, unendo la sperimentazione sonora alla nostra vocalità. È, sicuramente, una delle nostre cover che più ci rappresenta.

-Quale brano sentite più vostro e perché?

Sempre difficile scegliere, è come chiedere quale sia il figlio preferito ☺ Siamo molto legati a tutti i brani ma, in particolare, la musica e le parole di Niccolò Fabi si sposano molto bene con quello che siamo. Quindi, se proprio dovessimo scegliere (che in realtà è sempre il brano che scegliamo di non escludere dai concerti), “Vince chi molla”.

-Come è arrivata la vostra passione per la musica?

Fare musica è, da sempre, la nostra vita… Abbiamo quasi tutti iniziato da piccoli a studiare e siamo cresciuti negli stessi ambienti musicali della provincia di Cuneo. La passione si è poi trasformata in lavoro in maniera molto naturale. Riuscire a portare un proprio prodotto artistico sui palchi italiani ed esteri è una soddisfazione difficile da descrivere. Dietro ogni performance ci sono anni di studio e sacrifici e ogni nota che cantiamo è pura soddisfazione e arricchimento umano. Questa, per noi, è la vera potenza di fare arte e musica.

-Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Essendo quattro teste diverse abbiamo influenze e gusti molto ampi e vari tra loro. ​
La nostra formazione, in parte accademica, ci fa amare ed apprezzare la musica classica (corale e strumentale) ma anche, naturalmente, quella moderna e contemporanea.
Il cantautorato italiano è una perenne fonte d’ispirazione e meraviglia, Niccolò Fabi e Lucio Dalla sono per noi i fari più luminosi. A livello internazionale, invece, ci piacciono artisti poliedrici e talentuosi (Jacob Collier, Vulfpeck, Jamie Cullum, Sting…), su tutti dobbiamo dire che a livello di costruzione e concezione dei propri album i Coldplay ci hanno dato più di un ’idea 😉
Non possiamo, però, non citare alcuni dei gruppi vocali che per noi sono stati fondamentali nel nostro percorso di crescita come i The Swingle Singers, i The Real Group e, per quanto riguarda la commistione tra voce ed elettronica, i Postyr project.

-Quali sono i vostri progetti futuri?

Abbiamo passato un autunno (per fortuna!) molto pieno . Siamo tornati a girare con il nostro primo spettacolo PAPER FLIGHTS, e con il nostro nuovo concerto, che contiene alcuni brani tratti dall’album. Tra ottobre e inizio novembre siamo stati in giro per il nord Italia (Alba, Mantova, Treviso Milano) e concluderemo l’anno con alcune date “natalizie” nella provincia cuneese. Il nuovo anno sarà tutta una scoperta, possiamo dire che stiamo lavorando ad un progetto molto particolare che ci vedrà sul palco insieme ad un coro composto da molti bambini… e poi chi lo sa che non ci butteremo sulla produzione di un nuovo lavoro discografico.

-Quanto i social possono far crescere la musica oggi?

Domanda complessa.. pensiamo che i social possano essere definiti davvero tali quando avvicinano artisti e, quindi, persone da diverse parti del mondo. Crediamo davvero che poter ascoltare altra musica e arrivare direttamente ai loro ideatori sia un valore di crescita molto importante, che anche i social, negli anni, hanno contribuito a rafforzare. Senza dimenticare l’interazione diretta con il pubblico che, in molte situazioni, il social contribuisce a fortificare.. Tecnologia a disposizione dell’artista, se ben sfruttata .

Civins