Intervista – Domande “sComode” ai Serpenti

Luca Serpenti e Gianclaudia Franchini (già basso e voce della band Ultraviolet), danno vita, nel 2007, al duo Serpenti, e il 6 marzo scorso tornano in radio con il loro nuovo singolo I giorni di Ulisse. Li ho intervistati per AgorArt.

  • Come nasce il singolo “I giorni di Ulisse”?
    Questa canzone è nata chitarra e voce che già di per sé è una novità per noi, abituati ad approcciarci in maniera più “elettronica”. Ci siamo subito innamorati della melodia della voce e di come si muoveva morbida tra la chitarra e la cassa dritta (a cui non sappiamo proprio rinunciare). Mentre Luca ha lavorato all’arrangiamento ed alla produzione del brano, io mi sono concentrata sul testo. Ho pensato a tutto il tempo che siamo stati lontani dal progetto Serpenti e a tutto quello che abbiamo vissuto in questo periodo. Mi ha subito rapito l’idea del viaggio, della lontananza, del concetto di casa, di avventura e di come le cose cambiano senza cambiare… le cose rimangono sempre le stesse, siamo noi a vederle con occhi diversi. Ed ecco come siamo diventati degli “Ulisse”.
  • Voi come Ulisse avete peregrinato molto, quale posto vi ha lasciato quel qualcosa in più?
    Durante la pausa di Serpenti abbiamo deciso di concentrarci sulle nostre carriere di autori. Abbiamo scritto canzoni per altri interpreti anche molto lontane dal nostro modo di fare musica. Siamo usciti dalla nostra comfort zone, ci siamo ritrovati cresciuti, arricchiti ed abbiamo sconfitto i nostri mostri.
    Ma è dal punto di vista personale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo la nostra più grande avventura: siamo diventati genitori.
  • Quando uscirà il vostro disco?
    Al momento non abbiamo una data di uscita precisa ma abbiamo preso un impegno con noi stessi e con tutti coloro che ci seguono: vorremmo tirar fuori un pezzo alla volta.
    In un periodo in cui la musica va veloce e con essa anche gli ascoltatori, ci piace l’idea di dare una piccola parte di noi a cadenza, che ne so, bimestrale, piuttosto che dare tutto insieme. Si rischierebbe di perdere qualche pezzo di racconto e, per come stiamo impostando i nostri nuovi brani, ai quali stiamo lavorando, sarebbe un peccato perché sarà un’odissea .
  • In un periodo di forte crisi come questo pensate che la vostra musica possa risollevare gli animi?
    Sono giorni strani e pesanti ma non possiamo fare molto se non “Stare fermi”. A questo punto dovremmo approfittare di questo rallentamento “forzato” per ritrovarci e fare le cose che non abbiamo MAI tempo di fare. Mi piace pensare che, nel nostro piccolo, la nostra musica possa riempire questi spazi quotidiani e, perché no, risollevare gli animi di chi ci ascolta.
  • Quando siete in giro cosa vi manca di più di Bari?
    Il mare, il cibo, la famiglia e gli amici.

Civins