Intervista – Domande “sComode” ai Settembre

I Settembre presentano “Due come Noi”, secondo estratto da “Grattacieli di Basilico”, il loro album d’esordio uscito per Oltre le mura Records e inserito da pochi giorni nella lista dei migliori album campani del 2020 secondo Shockwave Magazine. Ed ecco l’intervista che il duo ha rilasciato per AgorART.

Come nasce il vostro nuovo brano “Due come noi”?

Ivan: Quando scrivi una canzone a volte ci vogliono mesi per completarla e sentirla finita, altre volte esce tutto di getto, senza alcuno sforzo. “Due Come Noi” è nata così, spontaneamente, forse perché è una canzone in cui ci riconosciamo molto. È perfetta per lasciarsi trasportare dall’immaginazione. Parla dei sogni che ognuno di noi ha nella vita, alcuni grandi, altri piccolissimi ma non per questo meno importanti. E soprattutto parla del trascorrere del tempo e di come la vita vada vissuta come se ogni suo attimo fosse eterno.

Angela: Volevamo un video che fosse il più diretto possibile e quindi abbiamo messo insieme tante scene di vita realmente vissuta da noi in questi ultimi anni, per creare un collage del percorso che ci ha portato fino a qui.

Coppia artistica e coppia nella vita, ci sono difficoltà a conciliare i due aspetti?

Angela: È una domanda che ci fanno in tanti. Dal di fuori può sembrare difficile, ma in realtà è una cosa molto stimolante perché abbiamo entrambi le stesse aspirazioni e soprattutto da artisti ci facciamo forza a vicenda e ci capiamo immediatamente. Io credo che la musica abbia dato molta forza alla nostra relazione.

Parlateci un po’ della vostra passione per la musica?

Ivan: È la storia di una vita. Sia io che Angela ci siamo avvicinati alla musica da piccolini grazie ai nostri genitori che suonavano. Il papà di Angela era un musicista professionista e se la portava in giro a cantare sui palchi quando aveva solo 8 anni. Era già una piccola star, ha anche partecipato allo Zecchino D’Oro!

Angela: È vero, entrambi abbiamo fatto un percorso molto lungo che richiede passione e determinazione. Poi il caso ha voluto che le nostre strade si incrociassero durante un concerto a Roma e da lì è nata la nostra avventura e il progetto Settembre. Abbiamo fatto tanta gavetta a Londra, dove abbiamo vissuto per 6 anni e dove abbiamo iniziato suonando i grandi classici del cantautorato italiano in arrangiamenti chitarra classica e voce. Questo ci ha aiutato tanto a crescere come artisti e a sviluppare un gusto e un suono che poi abbiamo fatto confluire nelle nostre canzoni.

Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Angela: Abbiamo fatto confluire nella nostra musica tanti discorsi musicali che ci affascinano. Sicuramente ci ispiriamo ai grandi cantautori italiani del passato, ma è più che altro un amore che portiamo dentro di noi senza pretendere di riproporre o ricreare cose che non ci appartengono. La musica emoziona quando è vissuta in maniera sincera e se un artista non si riconosce in quello che fa non potrà mai sentirsi sincero. Un altro riferimento molto chiaro nei nostri pezzi è il nostro amore per la musica brasiliana. Artisti come la grande cantante Elis Regina mi hanno sempre emozionata e fatto capire che quello che volevo fare da grande era cantare.

Ivan: Nel disco si possono sentire tanti riferimenti diversi. Sicuramente il jazz e la Bossa Nova hanno significato tanto soprattutto per le armonie e la scelta delle melodie ma ci sono anche momenti quasi psichedelici come il finale del disco in cui abbiamo voluto chiudere con una lunga parte strumentale di chitarre lapsteel e cori passati nell’eco a nastro, un aggeggio d’altri tempi che ricrea un effetto di eco attraverso il nastro magnetico che si utilizzava nelle musicassette di una volta. Oggi è quasi un oggetto di antiquariato ma io lo trovo inimitabile.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Angela: Abbiamo messo su una band di grandissimi musicisti con cui appena possibile inizieremo a girare l’Italia per presentare il disco. In primavera uscirà un altro singolo estratto dall’album “Grattacieli di Basilico”; che si chiama “Le Tue Camicie” ed è il pezzo di chiusura dell’album.

Ivan: Oltre a questo stiamo già lavorando alle canzoni per il prossimo disco perché avendo lo studio in casa siamo riusciti a mettere a frutto il periodo di inattività causato dal lockdown scrivendo e registrando nuove idee. A differenza del primo che abbiamo fatto quasi totalmente da soli, il secondo disco sarà un lavoro di gruppo perché penso che un compositore debba saper delegare per evitare di inaridirsi nella sua singola visione. L’importante è che i musicisti che lavorano con te abbiano chiaro l’obbiettivo, il resto viene da sé.

Civins