Io, Leonardo: Luca Argentero nei panni del genio del Rinascimento

In occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci, la mente più geniale che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto, arriva sul grande il schermo, il 2 ottobre 2019, Io, Leonardo.

Si tratta di biopic, come quello su Caravaggio, prodotto da Sky Cinema e diretto da Jesus Garces Lambert . Un incredibile racconto alla scoperta dell’uomo, l’artista, lo scienziato, l’inventore attraverso un viaggio unico, coinvolgente ed affascinante nella mente di Leonardo da Vinci, con uno nuovo sguardo molto lontano dagli stereotipi con cui solitamente è descritto.

Nel cast, oltre a un sorprendente Luca Argentero, impegnato per la prima volta in un film d’arte biografico, ci saranno Angela Fontana nei panni Cecilia Gallerani e Massimo De Lorenzo che interpreta Ludovico il Moro. Da rimarcare la voce narrante della pellicola che è quella inconfondibile di Francesco Pannofino.

Quello di Leonardo è stato un percorso assolutamente poco tradizionale perché da figlio illegittimo non ha potuto studiare e quindi si è formato in modo bizzarro – ha raccontato a FqMagazine Luca Argentero. – È partito dall’osservazione, dallo studio. È entrato in bottega per imparare a dipingere. Erano tempi difficili perché chi aveva una situazione familiare al di fuori dall’ordinario, era ghettizzato ed escluso da qualsiasi possibilità e quindi questa cosa è stata per lui è stata un enorme dolore, ma anche la molla stessa che lo ha lanciato in uno studio quasi ossessivo.

‘Un uomo senza lettere’, se lo dice tra sé e sé, ma poi si domanda ‘perché devo fidarmi dei libri? Di qualcosa che ha qualcun altro ha studiato per me? Studio io, osservo io, decifro io il codice del mistero che si cela dietro le vene di una foglia, proprio io cerco di capire la similitudine tra le radici di una pianta e il sistema circolatorio di un corpo umano’. Quindi questo tipo di approccio scientifico deriva da una formazione emozionale, dura, sofferente ed è stato condizionato anche dalla sua sfera sessuale, le debolezze, il processo per sodomia che ha dovuto affrontare…”.

Le riprese del film sono state effettuate oltre che in Francia nei luoghi dove ha vissuto l’artista, Vinci in Toscana, Milano e Roma. A garantire la maggior fedeltà possibile alla figura di Leonardo e all’epoca in cui visse è stato chiamato come consulente il professore di storia dell’arte moderna Pietro C. Marani presidente dell’Ente Raccolta Vinciana del Castello Sforzesco e membro della Commissione nazionale vinciana per la pubblicazione delle opere di Leonardo.