Un classico del teatro, La locandiera di Carlo Goldoni, segna il ritorno sul palcoscenico della popolare attrice Nancy Brilli che, defilata dalle scene per stare vicina a suo figlio, ora riparte in tournée per interpretare Mirandolina.
La Locandiera, capolavoro goldoniano scritto nel 1750, racconta appunto di Mirandolina, personaggio anticonvenzionale per l’epoca settecentesca in cui è stato ideato. Una donna che, alla morte del padre, decide di gestire personalmente, con l’aiuto del cameriere Fabrizio, una locanda, tenendo a bada, tra i clienti, alcuni nobili corteggiatori, il Marchese di Forlipopoli, il Conte di Albafiorita e il Cavaliere di Ripafratta.
Mirandolina civetta con i suoi spasimanti, accetta i loro doni, giocando con le loro gelosie e facendo innamorare persino il Cavaliere, che si mostrava indifferente al fascino femminile, ma poi, anche se lusingata dai suoi successi, decide di sposare Fabrizio che appartiene alla sua stessa classe sociale, attenendosi alla volontà paterna, come era nelle abitudini dell’epoca.
Mirandolina è tuttavia il primo personaggio femminile del teatro occidentale recante i caratteri della modernità. Un prototipo di donna “moderna” con la sua razionalità calcolatrice, la sua mancanza di bontà che mette in scena una spietata e modernissima lotta fra i sessi.
Giuseppe Marini, regista abituato alle sfide e alle riletture critiche dei grandi classici, ha incontrato per il ruolo della protagonista Nancy Brilli, attrice dotata di grande simpatia, ma anche di intelligenza scenica e di abilità da vera “commediante”. Un’interprete ideale per La Locandiera dove si consuma la spietata, calcolatrice e narcisistica strategia di rivalsa di una donna nei confronti del “maschio” sempre più in crisi.
Nell’allestimento del regista Marini, Mirandolina è una donna dalle molte sfaccettature, come evidenzia anche la scenografia di Chiti costituita da specchi, su uno sfondo bianco, che riproducono anche una visione molteplice della realtà. In alcune scene i corteggiatori con costumi – opere di Nicoletta Ercole – di colori sgargianti appaiono negli specchi come mostruose caricature per sottolineare i loro comportamenti eccessivamente individualisti, tesi a primeggiare. Il costume di Mirandolina, chiusa in un rigido bustino, simboleggia la durezza dei suoi sentimenti e la sua volontà di rivalsa sugli uomini che la vorrebbero considerare solo una bella donna e non adatta a lavorare nella locanda; inoltre la Brilli usa toni più dimessi e meno civettuoli, senza mossette e parole leziose solitamente utilizzate nella tradizione scenica goldoniana, pur mantenendo la comicità del testo originale che viene rispettato.