Newton Compton ha pubblicato il secondo romanzo di Cinzia Giorgio, La piccola libreria di Venezia. Dopo il successo de La collezionista dei libri proibiti, una nuova storia dove ancora una volta il vero protagonista è l’amore per i libri.
La trama
Margherita ha un dono: sa consigliare a ogni persona il libro giusto. E delusa dalla fine della sua storia d’amore, lascia Parigi e torna a Venezia con l’intenzione di aprire una libreria nella bottega d’antiquariato appartenuta al padre. Poco prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione, rovistando tra vecchie carte, Margherita trova una foto che ritrae una giovane donna. Margherita nota con stupore che la ragazza ha al collo un ciondolo identico a quello che le ha lasciato suo zio Anselmo. Quel ciondolo è un pezzo unico, non può trattarsi di una copia.
Incuriosita dalla scoperta, decide di indagare a partire dalla dedica sul retro della foto, che la conduce a Firenze. Qui in una libreria conosce la figlia di Emma, proprio la donna della foto. Ma in quel luogo Margherita conosce anche Fulvio, uno scrittore reso celebre dall’unico romanzo che pubblicato, Il chiostro spoglio, dopo il quale non ha scritto più nulla, ritirandosi nelle sue terre nel Chianti. Un uomo molto affascinante che nasconde però un mistero nel suo passato.
Margherita si trova a vivere tra Venezia e Firenze, tra l’amore per il suoi libri e la passione per quest’uomo del quale vorrebbe conoscere i segreti. Saprà però sopportare la verità?
L’autrice – Cinzia Giorgio
Specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, è direttore editoriale del periodico Pink Magazine Italia e insegna Storia delle Donne all’Uni.Spe.D. Autrice di saggi scientifici e romanzi, per la Newton Compton ha pubblicato Storia erotica d’Italia, Storia pettegola d’Italia, È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare e il romanzo La collezionista di libri proibiti.
Recensione
“Non riusciva a mettere da parte il romanzo e dormire. Doveva sapere, doveva andare avanti…”: sto citando Cinzia Giorgio e il pensiero di Margherita, la protagonista de La piccola libreria di Venezia, ma è anche lo spirito che ha animato la mia lettura. All’inizio era presa più che altro dal riscoprire alcuni personaggi che avevo già conosciuto nel precedente romanzo, La collezionista di libri proibiti, e dal riannodare questa storia con l’altra (anche se i due romanzi si leggono in maniera del tutto indipendente). Man mano però che mi sono addentrata nella lettura, a sollecitare ad andare avanti era scoprire il cammino che Margherita aveva intrapresa e quale fosse il segreto di Fulvio.
Sicuramente contributo a una parte del fascino de La piccola libreria di Venezia sono le ambientazioni, tra le calle della Serenissima e la Toscana, ma soprattutto la suggestione della libreria è sempre evocativa e anche familiare e fortemente sentita per un’autrice come Cinzia Giorgia che è cresciuta respirando il profumo dei libri nella libreria di nonno Francesco, dove – lei stessa scrive nei “Ringraziamenti” – “ho imparato la magia dei libri e lì ho capito il valore della parola”.
Ben scritto e fluido, questo romanzo non ci racconta solo la storia di Margherita e Fulvio, di Olimpia e Leonie, di Emma e Nicoletta, ma diventa una finestra su un’infinità di altre storie, quelle dei numerosi classici della letteratura menzionati e suggeriti da Margherita come panacea “per lenire le ferite dell’anima”. A proposito è molto simpatica l’idea del “Breve prontuario per curarsi con i libri” riportato a fine volume, poiché “I libri salvano la vita. Se non la salvano la migliorano, se non la migliorano la colorano e se non la colorano state leggendo il libro sbagliato. […] Di fronte a un libro non si resta mai indifferenti, almeno se ben scritto, s’intende”, così per bocca (o penna) di Margherita Calvani viene introdotto il prontuario. Quindi non mi resta che suggerire la lettura de La piccola libreria di Venezia di Cinzia Giorgia e lasciare al lettore la scoperta dei benefici di una piacevole lettura.
Sara Foti Sciavaliere
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