“La scultrice di segreti” di Sara Del Signore – Recensione

Uscito nella seconda metà di ottobre scorso, per la collana Literary Romance, “La scultrice di segreti” di Sara Del Signore”, è stata una piacevole sorpresa, inconsueto e imprevedibile, lascia il segno come il talento e la passione di Cassandra, la protagonista, è capace di fare su una lastra di marmo ma anche nel cuore di chi incontra, e anche in chi legge la sua storia.

La trama
Durante un restauro in una cripta, Cassandra Lodi, esperta scultrice, rinviene delle lettere risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. A scriverle è la mano di una donna, un capo di brigata.

Cassandra non sa che quelle vecchie missive sconvolgeranno la sua vita; non immagina che la legheranno alla nobile famiglia per cui sta lavorando, e che corre un grave pericolo a restare a Villa Guelfi.

Qualcuno non vuole che lei scopra la verità ed è pronto a metterla alla porta nel più miserabile dei modi. A guardarle le spalle, Lorenzo, compassato giornalista incapace di ascoltare il cuore.

L’autrice – Sara Del Signore
Nasce a Roma nel 1977, una laurea in Sociologia con indirizzo in Comunicazione e Mass Media e un amore per la scrittura da quando è bambina. Per tredici anni ha rivestito il ruolo di copywriter in prestigiose agenzie pubblicitarie, scrivendo comunicati radio e TV per innumerevoli clienti; oggi scrive per il solo piacere di farlo. Vive a Roma con il marito e le loro due figlie.

Recensione
Inconsueto e imprevedibile. Sono questi i due aggettivi che mi sono venuti in mente, più volte, mentre leggevo “La scultrice di segreti”. Ad attrarmi, a pelle, erano state la cover e il titolo (sono stati un ottimo biglietto da visita), poi ho letto la trama e mi sono incuriosita davvero… e devo dire che è stato una lettura piacevole e soddisfacente.

Ritengo coraggiosa l’autrice, Sara Del Signore, nella scelta della professione e del contesto della storia del suo romanzo: una scultrice di lapidi funebre, cimiteri e un’agenzia di onoranze funebre (per di più con una declinazione marcatamente femminile). Penso che in pochi – forse pochissimi – avrebbero azzardato almeno che stessero scrivendo qualche thriller, noir o al massimo un romantic suspence, ma non è questo il caso. In realtà, non riuscirei neanche a etichettarlo, se dovessi inserirlo in un genere o sottogenere, è più un “fusion” (lasciatemi passare il termine!), perché non è neanche un classico romance. È vero, c’è la storia d’amore (…anche più di una), c’è l’attrazione, la passione, gli ostacoli e l’happy end, ma è solo una parte di una trama più articolata.

L’intreccio, oltre a essere ben scritto con un buon ritmo e una tensione narrativa che ti acchiappa senza mollarti, è intrigante. La storia inizia in maniera quasi lineare: la storia di Cassandra, talentuosa e timida scultrice di lapidi, sensibile e forte allo stesso tempo, con un recente lutto a cui tener testa, un lavoro che le piace, amici (pochi ma buoni!) che le vogliono bene, la confortano e sostengono, e una certa reticenza ad approcciarsi all’altro sesso, del quale ha ben poca esperienza. Ma si percepisce tra le righe che c’è dell’altro e pian piano, con abilità, le trame di una vita semplice si infittiscono e si intrecciano con altre vite, eventi inaspettati e fatti di un passato sconosciuto che torna e si impone con prepotenza.

Quel tocco di mistero e di giallo rende la trama anche più coinvolgente. Il passato e il presente che si incontrano, che uniscono fili di esistenze spezzate ma che si ritrovano (.. perdonatemi se non scendo nei particolari, e rimango così vaga, ma preferisco evitare spoiler e togliere magari il fascino della lettura).

Il corpo è un calco su cui sono impresse le emozioni» sussurrò Lorenzo, osservando da vicino i corpi scolpiti nel marmo. Cassandra, che era al suo fianco, si voltò verso di lui e lo vide rapito dall’opera. Data la loro vicinanza, non aveva potuto fare a meno di ascoltarne le parole e ne era rimasta colpita, non si sarebbe aspettata che un tipo algido come lui citasse le parole di Rodin, parole che erano state in grado di intaccare, ai suoi occhi, l’immagine di impassibile freddezza che aveva di lui. Poi, Lorenzo distolse lo sguardo dalla lapide e tornò quello di sempre. Cassandra si chiese se nascondesse un animo con qualche sensibilità, perlomeno artistica, o se si fosse immaginata tutto e la sua citazione fosse imputabile alla pura cultura accademica.

Questo estratto da “La scultrice di segreti” perché senza dubbio uno dei personaggi che amato di più è lui, il giornalista Lorenzo, così controverso e sfaccettato. Solido, rigido e un tantino freddo proprio come quel marmo che Cassandra di solito è così abile plasmare, ma proprio la nostra scultrice saprà cogliere sotto la superficie di rigore e apparente distacco, un’anima appassionata e sincera, tracciando qualche solco sulla superficie corazzata, solchi che diventano inaspettatamente profondi e che sapranno mettere in dialogo due personalità in apparenza incomunicabili.

Quindi faccio i miei complimenti a questa “perfetta sconosciuta” (come lei stessa si è definita nei ringraziamenti in coda al romanzo), l’autrice Sara Del Signore, per la bella storia che ha saputo scrivere, con l’augurio di nuove sorprendenti trame!

Sara Foti Sciavaliere