“La stanza delle illusioni” di Diego Pitea – Recensione

Torna lo scrittore calabrese Diego Pitea, dopo “L’ultimo rintocco” (2020), con il suo personaggio, lo psicologi Richard Dale e una nuova indagini in “La stanza delle illusioni” (AltreVoci Edizioni), un giallo dall’anima classica.

La trama
Roberto Calli, noto avvocato penalista di Roma, si rivolge a Richard Dale, psicologo con la sindrome di Asperger e già collaboratore della Polizia in diverse indagini, per sottoporgli un problema: al suo assistito, un finanziere di nome Cesare Borghi dal passato avvolto nel mistero, vengono indirizzate delle lettere anonime nelle quali si preannuncia la sua morte. Sembra un caso banale e Richard è restio ad accettare ma, prima di congedare Calli, nota un’incongruenza: l’indirizzo nelle buste è scritto a mano e la scrittura sembra quella di un bambino. Troppi elementi strani per una mente sempre alla ricerca di misteri come la sua.

Parte così un caso che lo porterà, insieme alla moglie Monica, in una villa sulle Dolomiti con dei perfetti sconosciuti e all’interno della quale accadranno avvenimenti sconcertanti e inspiegabili: un uomo che cammina in piena notte con una scala in mano, un anello con un’iscrizione misteriosa, un ritaglio di giornale di trent’anni prima, un quadro famoso che sembra celare un segreto. Non ultima, la sfida intellettuale più ardua per un investigatore: un omicidio compiuto in una camera chiusa dall’interno.

Sono questi gli enigmi con i quali dovrà scontrarsi Richard Dale per venire a capo di un caso che sembra uscito direttamente dalle pagine di un libro di Agatha Christie.

L’autore – Diego Pitea
Ha 45 anni e vive a Reggio Calabria, nella punta dello Stivale. Ha iniziato a scrivere a causa di un giuramento, dopo un evento doloroso: la malattia di sua madre. Il tentativo è andato bene perché il suo primo romanzo Rebus per un delitto è risultato finalista nel 2012 al premio “Tedeschi” della Mondadori, affermazione ribadita due anni dopo con il secondo romanzo: Qualcuno mi uccida.

Nel 2020 è stato pubblicato L’ultimo rintocco, un thriller psicologico con il quale ha ottenuto un notevole riscontro di vendite e di critica. È sposato con Monica e ha tre figli meravigliosi: Nano, Mollusco e Belva.

Recensione
Avevo già letto “L’ultimo rintocco” di Diego Pitea e lì avevo già conosciuto il personaggio di Richard Dale, un paradosso in essere, psicologo con la sindrome di Asperger, dallo straordinaria capacità deduttiva e refrattario ai rapporti umani. In questo nuovo romanzo “La stanza delle illusioni” la storia si svolge in anni precedenti alla stretta collaborazione di Dale con la polizia, diciamo che si sta approcciando al mondo dell’investigazione ma pare sia una sua vocazione sin da subito.

Lasciamo però il thriller psicologico ad altissima tensione de “L’ultimo rintocco” per trovarsi in “La stanza delle illusioni” immersi nella lettura di un giallo dalle atmosfere classiche alla Agatha Christie, alle prese con un assassinio che mette il protagonista e il lettore di fronte  all’enigma del delitto in una stanza chiusa dall’interno, uno di quei pretesti narrativi cari ai giallisti.

Diego Pitea riesce a riproporlo creando una trama fitta e articolata, dove ogni elemento è il tassello di un puzzle da rimettere insieme, coinvolgendo il lettore c’è viene condotto così verso un finale inaspettato. Un impianto tradizionale ma dallo stile al contempo moderno, è una lettura consigliata sia per gli appassionati del genere e anche per chi magari si approccia al giallo e al mistery.

Sara Foti Sciavaliere