L’importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti – Recensione

Dopo Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito) e Con un poco di zucchero, la giovane italiana Chiara Parenti è autrice di una nuova e divertente commedia, L’importanza di chiamarsi Cristian Grei.

YouFeel è la collana di romanzi digital only della Rizzoli, una raccolta di opere tutte al femminile da scegliere in base al tuo stato d’animo, il mood (è questo il criterio in cui sono catalogati) che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

La trama
Cristian Grei ha una nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un Dominatore e l’incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere lo “stesso” nome del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale, può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.

Solo Antonella, dottoressa e amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattutto è disposta ad amarlo per quello che è realmente, seppure in quattro anni non hai mai osato confessargli i propri sentimenti per paura di vederlo allontanare.

Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà capace di superare le proprie paure e andarle incontro?

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L’autrice – Chiara Parenti
Chiara Parenti è laureata in Filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito dell’editoria e della comunicazione. Appassionata di scrittura creativa, è autrice di un manuale di scrittura e coautrice di diversi saggi. Il suo blog personale, Il giardino d’estate è online all’indirizzo chiaraparenti.blogspot.it. Per la collana Youfeel ha pubblicato anche Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito) e Con un poco di zucchero.
Visita il suo sito: http://www.chiaraparenti.com/

Recensione
Non ho letto 50 Sfumature né visto il film (mi sono rifiutata categoricamente di capitolare a questo fenomeno!), mi è bastato leggere qualche stralcio in giro sul web e capire che non era il genere di lettura per la quale sacrificare il mio tempo. Tuttavia quando ho letto tra i titoli di YouFeel L’importanza di chiamarsi Cristian Grei, il romanzo breve di Chiara Parenti (di cui non avevo letto nulla in precedenza), sono stata presa dalla curiosità e dato un’occhiata alla sinossi ho deciso di acquistarlo.

Su L’importanza di chiamarsi Cristian Grei ho letto una serie di recensioni piuttosto dure, che posso condividere solo in parte. Come altre hanno detto risulta in alcuni tratti un po’ forzato e alcuni passaggi appaiono delle freddure, ma l’idea di Chiara Parenti è originale, un nome in effetti può segnare il destino di una persona. Ci può ricordare L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde, come potrebbe suggerire nell’immediato il titolo.

E comunque ho riso tanto, a volte di vero cuore. Forse anche le situazioni e i dialoghi inverosimili su cui qualcuno a commentato negativamente, hanno contribuito ad amplificare il tono ironico di questa simpatica commedia. Mi domando come si possa stabilire cosa sia davvero inverosimile, quando a volte la realtà supera la fantasia e si assiste a cose che crederesti impossibili o sentire dire cose che non stanno né in cielo né in terra, perché allora in una storia divertente non si può assistere a questi paradossi? Di certo Cristian e Antonella sono due personaggi particolari, fuori dagli schemi.

Un amore inconfessato da entrambe le parti mascherato dietro un’amicizia pare impossibile? (Almeno per alcuni lettori o secondo alcune recensioni). Perchè mai? La natura umana è strana, incomprensibile e imprevedibile. Ho letto davvero di tutto, anche l’illeggibile e magari pure elogiato (misteriosamente!), penso quindi che L’importanza di chiamarsi Cristian Grei sia una piacevole lettura distensiva, senza pretese, i cui inciampi narrativi sono compensativi dalla buona scrittura di Chiara Parenti.

Sara Foti Sciavaliere