“Magdaluna e il pappagallo corsaro” di Marzia Sottero – Recensione

Nel terzo racconto della collana “Fabe di Incanto e di Magie” di Marzia Sottero, “Magdaluna e il pappagallo corsaro” (Hever Edizioni, 2021 pp. 140 € 15.00), con disegni di Cristina Bo, si incrociano le avventure di Magdaluna con l’atmosfera meravigliosa dell’immaginazione, nell’arte magica della narrazione.

Stavolta la protagonista è alle prese con il pappagallo corsaro Amleto, che ha la caratteristica indisponente di appropriarsi dei documenti magici dello scriba Nicodemo, materiale impiegato per la composizione dei papiri, e aggrava il rischio di divulgare la loro misteriosa formula. Liberare il pappagallo dalla sua invadente e indiscreta intenzione di rivelare i segreti delle scritture è l’intervento a cui è chiamata Magdaluna che, grazie alla complicità dei suoi devoti e leali compagni di peripezie, cerca di correggere il comportamento malandrino dell’animale.

L’autrice sa concentrare nelle sue fiabe il punto di forza nell’interpretazione rocambolesca degli eventi, collegando la simpatia dei personaggi con il sortilegio della natura animata, spiegando la forza consapevole e invisibile con la quale la protagonista Magdaluna riesce sempre, tramite la trasmissione della sua influente virtù nel riscattare la sfida premonitrice delle minacce esterne, ad affermare sugli uomini, sugli animali e sui comportamenti, la conseguenza benevola e difensiva verso il valore istintivo del bene, maligna e dannosa verso l’equivalente antagonista.

Il libro “Magdaluna e il pappagallo corsaro” accoglie pagine piene di emozioni e sorprendenti sensazioni, contiene l’esposizione educativa della difesa per l’interesse di un’umanità applicata all’osservazione delle buone azioni, alla solidarietà nella fratellanza, alla prodezza nelle proprie potenzialità positive. Oltrepassa la disposizione spontanea del peregrinare attraverso le vicissitudini, costruisce una trama immersa nell’estatico stupore del racconto fantastico e nella visione fantasiosa di un universo incantato, abitato da elementi che conoscono la meraviglia dei sentimenti umani.

Marzia Sottero si rivolge al lettore con un linguaggio lineare, chiaro, diretto alla libertà creativa, all’energica efficacia della comunicazione, adattando uno stile che riconosce il territorio incondizionato della fantasticheria, come luogo e oggetto di una ricerca indipendente e autonoma nella dinamica considerazione della coscienza, coinvolge l’intrattenimento della tradizione narrativa delle fiabe e immerge nello spazio straordinariamente irreale il respiro di un incanto interiore, l’intensità dell’obiettivo istruttivo come fonte d’ispirazione. Le esperienze vissute da Magdaluna sono testimonianze invincibili del coraggio, illustrano con le repentine e impreviste metamorfosi delle situazioni, il trionfo della riabilitazione spirituale, la conquista della fantasia che cambia il proprio destino.

Le fiabe di Marzia Sottero rappresentano la voce autentica di un’esistenza primaria, immediata, una qualità d’insegnamento alla vita, un sostegno felice contro gli impedimenti della vita, acquistano le parole di Italo Calvino che indicava nelle fiabe “una spiegazione generale della vita”.

Rita Bompadre
Centro di Lettura “Arturo Piatti”