Magia d’amore di Anna Ferriero: una raccolta di poesie dedicate all’amore

Magia d’amore (LER, 2015) è la raccolta di poesie con cui “la ragazza prodigio”, Anna Ferriero, ha partecipato, classificandosi tra i finalisti, al premio Nabokov 2015.

Come si evince dal titolo, il protagonista è l’amore, analizzato in tutti i suoi aspetti. Amore inteso come doni del Signore, come infinita bellezza della natura che ci circonda. Amore come presenza di chi ci vuol bene, come sentimento che dà senso alla nostra esistenza. Amore come vita.
Nell’introduzione l’autrice affronta il problema dell’origine e del significato del potere politico, “male prodotto dalla natura” secondo il sentire comune, potere derivato da Dio, secondo il pensiero del filosofo greco Aristotele. Si dilunga sugli orientamenti dottrinali che portarono alla distinzione tra potere politico e spirituale, con lotte, a volte cruente, tra stato e chiesa per affermare la superiorità del potere spirituale su quello politico o per sostenere l’autonomia di quest’ultimo.

In questa sua argomentazione la poetessa dimostra la propria cultura, che, per quanto vasta e interessante, rende difficile al lettore inesperto capire il senso o il collegamento tra i componimenti e quanto scritto nell’introduzione. Perché, quindi, tale insistenza su temi che potrebbero apparire una divagazione del tutto fuori luogo? Troviamo delle risposte in questi orientamenti filosofici e in queste lotte? Probabilmente l’autrice cerca il senso vero della vita e la vera dimensione dell’uomo. E allora è giusta questa collocazione dell’uomo nel tempo e nella storia, che ha avuto come conseguenza la divisione dell’uomo in dimensioni diverse: uomo spirituale, uomo politico, uomo sottoposto al potere spirituale, uomo sottoposto al potere politico? Qual è la vera dimensione dell’uomo? La sua vita è forse “semplice e banale storiella […] realizzata per punizione. Vita ingrata […] vita inutile”. O ancora un insieme di regole da seguire, un andare secondo una bussola orientata costantemente verso il nord? Tuttavia, nemmeno questo strumento può dare un orientamento preciso in quanto tra migliaia di anni non sarà più orientata verso il nord per un mutamento della polarità terrestre. Chi, quindi, ci darà le risposte che cerchiamo? Qual è la bussola per l’uomo?
Secondo l’autrice dobbiamo sgombrare la mente dalla negatività, dalla violenza della storia. Solo in questo modo riusciremo a capire che la giusta dimensione dell’uomo risiede nei sentimenti che gli permettono di vivere come in una fiaba dove, accanto alla dimensione reale, si trova quella del sogno. In essa ci si sente liberi di essere se stessi e si percepisce intuitivamente l’essenza delle cose, con semplicità e naturalezza. Ferriero afferma, pertanto, la superiorità del sentire rispetto al pensare e, in particolare, la forza dell’amore. Quell’amore che non è il contatto di due corpi, ma l’incontro di due anime. Quell’amore che dà senso alla vita, è il suo ossigeno, il suo respiro. Apre il suo cuore alla bellezza e all’immensità in cui vorrebbe perdersi “il sole mi illuminerà lo sguardo, la luce entrerà nel mio cuore”.

Quell’amore che è positività e può nascere solo nei cuori sensibili, non certo in un cuore dominato dall’odio e dalla violenza. L’amore, infatti, vince sul male e sull’aggressività. Potrebbe permettere a tutti di vivere in un mondo di pace e di serenità. L’amore ci permette di capire ed essere vicini a un altro cuore, di immergerci nella bellezza, nell’infinito, di sentire “il vento soave dell’eternità”. Non importa che sia amaro o dolce. L’amore vale la pena essere vissuto, anche quando si conclude, anche quando la fine è inaspettata e indesiderata. Certamente la fine di un amore provoca un senso di solitudine, di dolore, ma lo stesso dolore, le stesse lacrime sono preziose e vanno conservate gelosamente. Segno che l’amore continua a vivere. Non si può dimenticare un cuore che ha vissuto momenti in cui tutto era bello, come una musica dolce, come i profumi di agrumi e di fiori di campo”. “Il tocco dell’amore è per sempre, spiegarlo non si può, capirlo non si può, respirarlo non si può”.

L’amore è magia, è vita, è gioia. L’amore è anche fragile, mutevole, è la rosa bella profumata che sfiorisce la sera, è il vento mutevole. “L’amore nascer non può se non dall’abbondanza dell’humus potè mai nascere una rosa in un campo di fuoco?”
L’autrice sogna un mondo diverso da quello presente, un mondo dove regni questo potente sentimento, motore di tutte le nostre azioni e dell’esistenza umana. Dimostrazione di questo suo pensiero è la poesia “24 marzo”. Il nome del mese richiama Marte, dio della guerra. Eppure proprio nel mese di marzo la vita si manifesta in tutta la sua bellezza, la natura rinasce e risplende nei colori e nella rigogliosità, nel calore e nella gioia, come in una fiaba. E l’autrice definisce marzo “il mese più bello di un mondo fatato”, il mese “dell’oro”, “il mese del cuore”.

Per Anna Ferriero l’amore è la componente essenziale nella storia dell’universo, il suo principio vitale, l’origine della sua bellezza. Per tale ragione fa ricorso ai miti e alle leggende che dall’inizio dei tempi sono stati usati dall’uomo per trasmettere conoscenze e realtà difficili da spiegare. Ma soprattutto per mettere in evidenza la potenza e la bellezza dell’amore stesso. E così, l’unione tra acqua e terra ha dato, per esempio, origine alla vita: la terra si è ricoperta di un manto di colori, il cielo si è trasformato in un mantello luminoso di stelle. L’amore tra Zeus e Mnemosine ha generato le muse e quindi la poesia, il teatro e tutte le forme d’arte che rendono viva la nostra esistenza e che la rallegrano.
Da un atto d’amore sono nati l’uomo e la donna.

Le composizioni potrebbero sembrare ripetitive, ma l’autrice è talmente presa dalla bellezza e dalla grandezza dell’amore che sente forte la spinta a parlarne e a presentarlo in tutte le sue manifestazioni. Il libro è, infatti, un canto all’amore, compresa la vera amicizia. Canto che si esprime in versi di indubbia efficacia e bellezza, non solo per la profondità del sentire dell’autrice, ma anche per la presenza di immagini naturali indimenticabili, in cui predominano i colori – l’azzurro, il giallo, il bianco, il rosa dei fiori, l’azzurro del cielo, del mare, l’oro del sole -, la luce delle stelle, la dolcezza di alcuni suoni – la musica che accompagna i sogni d’amore -, gli odori – come i profumi di agrumi e di fiori di campo.

E proprio dalla natura Anna Ferriero  ricava quelle metafore che servono a dare maggiore evidenza e forza a questo canto all’amore. Lo stile è semplice, ma esprime tutta la profondità del sentire di Ferriero e le numerose metafore – quella della rosa è più volte ripetuta, bella e fragile come l’amore, fiore che anche nel suo colore sottolinea la bellezza di un sogno – servono a dare maggiore incisività a questo inno all’amore, grazie al quale la poetessa ci conduce in un mondo di sogno, magico, che tutti vorremmo vivere.

Emanuela Boccassini