Napoli velata di Ferzan Ozpetek – Recensione

Napoli velata è l’ultima pellicola del regista turco Ferzan Ozpetek, uscito al cinema il 28 dicembre 2017, con Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi nel ruolo dei protagonisti Adriana e Andrea/Luca, ambientata in una Napoli misteriosa.

La pellicola Napoli velata nasce dalla collaborazione, ormai storica, con Gianni Romoli, oltre che con Valia Santella. Un lavoro, sullo sfondo della città partenopea, durato sette settimane, che conferma la passione di Ozpetek per il Sud Italia, lui che è turco di nascita ma italiano di formazione. Nato infatti a Instabul, ha però studiato all’Università La Sapienza di Roma, avvicinandosi al cinema dopo una parentesi nel teatro lavorando come aiuto regista con Massimo Troisi, Ricky Tognazzi, Francesco Nuti. Fra i suoi successi maggiori citiamo Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Mine vaganti.

Nel cast anche una partenopea doc, seppure nata a Udine, come Anna Bonaiuto, e inoltre Anna Sastri e Isabella Ferrari, già al lavoro con Ozpetek in Saturno contro e Un giorno perfetto. Un film corale, Napoli velata, con molti volti e caratteristi come è tipico del cinema del regista.
Racconto i segreti di una città che conosce oro e polvere, una città pagana e sacra allo stesso tempo. E dentro alla cornice del thriller esplode una potente storia d’amore”, così ne aveva parlato lo stesso regista.

La trama
Adriana (Giovanna Mezzogiorno) è un medico legale che si invaghisce del più giovane Andrea (Alessandro Borghi), conosciuto a una festa e con il quale ha passato un’unica travolgente notte di passione. L’esistenza della donna viene però sconvolta quando riconosce sul tavolo dell’obitorio, in un cadavere senza identità dal volto martoriato, proprio Andrea. Scoprire la verità diventa una morbosa priorità, muovendosi in una Napoli piena di segreti e lasciando intrecciare inconsciamente il suo doloroso passato e quel delitto violento per il quale cerca una risposta.

La recensione
Una pellicola a tinte forte, a partire dalla scena di sesso senza censure che quasi apre il film, espressione di una passione senza freni e, così come cadono i veli in questa scena, tutta la storia trainata dal personaggio di Adriana – interpretato da una sempre impeccabile Giovanna Mezzogiorno – cerca di alzare il velo sui segreti della morte violenta di Andrea, sul misterioso Luca (che si dimostrerà una proiezione della mente di Adriana), sul passato della donna, i segreti della sua famiglia. Togliere il velo su una Napoli sospesa tra superstizione ed enigma, quella città, barocca e dionisiaca, tra i cui frenetici vicoli prende forma la trama per poi disperdersi in maniera controversa in un finale irrisolto. Atmosfere tanto vive, concrete, affollate determinate anche dalla coralità tipica di Ozpetek con tanti personaggi non marginali, ma anche dissolvenza della ragione, che rasenta la follia, il surreale.

Sara Foti Sciavaliere