Il prospetto principale della chiesa di San Domenico di Nardò, continua a mostrare i suoi innumerevoli dettagli e peculiarità. Oggi ancora di più grazie al supporto della tecnologia. Paolo Marzano, dell’“Osservatorio sulla città” di Nardò, con il team coordinato da Fernando Pero, ne coglie e ne indica alcune chiavi di lettura, in un video pubblicato su YouTube.
Quella che si rivela nel video è una vera e propria “storia sospesa” – come la chiama il curatore Paolo Marzano – , offerta finalmente agli occhi di tutti i cittadini … “del mondo”.
La particolare efficacia della tecnologia dei droni, agevola il racconto scolpito, orientando l’attenzione sulla ricca, densa, enigmatica e per niente affatto, bizzarra o barocca, facciata di una delle chiese più particolare della cittadina salentina di Nardò.
Teorizzato da tempo, da alcuni scritti, dello stesso Paolo Marzano, il potenziale de “L’occhio alato albertiano o del drone contemporaneo”, ora si è potuto realizzare, e questo video, ne è la prova concreta.
«Si provvederà, in un secondo momento – dichiara Marzano – a commentare questi fotogrammi, ma ora godiamo dell’ impatto generale e, oserei dire, ‘corale’ dell’opera, popolata da innumerevoli, originali personaggi. Al contempo, percepiremo l’emozione nel riconoscere la grandezza dell’architettura che li contiene e poeticamente li avviluppa, ordinandone le diverse voci. Ci muoveremo vestendoci del ‘drone’ e comprenderemo le componenti chiare dell’arte; il tempo (del viaggio), lo spazio (del luogo), la mente (la curiosità) e la narrazione ‘visiva’ (la conoscenza che ne consegue). Forme, volumi, significati, simbologia, sono scrutati dinamicamente dall’indagine della telecamera ‘quadricottera’ che fluttua, rinnovando e rileggendo (rinominando) un contesto storico incredibilmente ricco di influenze europee e riferimenti culturali, già conosciuti e utilizzati all’epoca della costruzione della facciata».
5 minuti di vero spettacolo (per il viaggio sulla superficie della facciata) che lascerà a bocca/occhi aperti. L’auspicio di Marzano è che da tanta bellezza creativa si possa trarre la giusta motivazione a un maggiore rispetto dell’ambiente, una concreta valorizzazione dei centri storici e una necessaria azione di salvaguardia dei nostri tesori d’arte e d’architettura.