Niente di serio, almeno credo di Cecile Bertod – Recensione

Dopo molti mesi di assenza è di recente tornata in tutte le librerie una delle più note penne del chick-lit italiano, Cecile Bertod con Niente di serio, almeno credo pubblicato da Leone Editore.

La trama
Dorothy Dorfman ha sempre sognato di lasciare il suo lavoro in biblioteca per vivere un’avventura. Così Nanette, la sua migliore amica, le regala un libro delle risposte e le suggerisce di smettere di ragionare, di pianificare sempre tutto e di farsi guidare dal caso.

Per Dorothy non può funzionare, non è possibile che un libro delle risposte cambi improvvisamente la sua vita. E per dimostrarle di avere ragione, mentre ritorna a casa prova a usarlo finendo con l’ascensore al piano sbagliato. Quello che non immagina è di ritrovarsi tra le braccia di un attore di Hollywood che le chiederà di sposarlo. Parliamo di Duke Kline, una star delle soap appena tornata in città.

L’autrice – Cecile Bertod
È una giovane restauratrice archeologica e vive a Napoli. Ha scritto romanzi fantasy e rosa. Con Newton Compton ha pubblicato rispettivamente nel 2015 e nel 2016 Non mi piaci ma ti amo e Tutto ma non il mio tailleur.

Tra i romanzi da lei pubblicati: Metti un giorno, per caso – Novella (2019), L’assistente ideale (2019), Mai più innamorata (2018), C’era una volta a New York (2017), Ti amo ma non posso (2016).

Recensione
Niente di serio, almeno credo di Cecile Bertod è una commedia divertente, briosa e ironica, dove le risate e le sorprese sono assicurate, ma ha anche una buona dose di romanticismo e non manca la sensualità di alcuni incontri.

La lettura scorre leggera e veloce… Ho letto 490 pagine in neanche due giorni, spinta a voltarre a pagine per scoprire cosa sarebbe successo nella successiva, cosa avrebbero combinato i protagonisti. Dorothy è una ragazza piena di insicurezza su di sé e il suo futuro che conduce una vita monotona, tuttavia in lei c’è un’anima ribelle che si manifesta nelle sue repliche al vetriolo al noioso amministratore di condominio Chaz Kline e sfidando le sue regole e il dannato regolamento condominiale.

Doth è sognatrice e un po’ goffa , è facile identificarsi con lei e sperare che magari quello che succede a lei possa accadere anche a ciascuna di noi, per un bizzarro caso una ragazza qualunque incrocia il suo cammino con una stella del cinema che per un caso ancora più bizzarro ti chiede di sposarti e poi d’un tratto ti arriva una seconda proposta di fidanzamento, quantomeno un finto fidanzamento, proprio quando sei pronta a gettare la spugna, ad accettare di essere trascinata dal flusso della vita. Quella vita piatta e grigia, si sfuma di rosa e anche di giallo, come in un romanzo (è così che si immagina di vivere all’improvviso la protagonista, come in un libro).

La freschezza della narrazione, accompagnata dall’ironia pungente delle battute, crea una storia leggera con un retrogusto amaro. La storia della giovane bibliotecaria Doth è l’illusione di un sogno, è uno speranza che tutta possa accadere, ma il tranello è sempre dietro l’angolo. Dorothy si apre a nuove possibilità, vuole fidarsi che qualcosa di bello possa succedere proprio a lei, ma deve fare i conti con la realtà, fidarsi non è facile, a volte le tue speranze possono essere mal riposte. Tuttavia bisogna osare, buttarsi, tentare la svolta, non è detto che vada bene, ma non si può saperlo se non si concede una chance al destino. E magari si può essere fortunate, e la semplice sosta dell’ascensore al piano sbagliato può diventare l’imprevisto che ti sconvolge la vita, rimescolando il tuo mondo.

Avevo già letto Ti amo ma non posso (2016) della Bertod e ho ritrovato in Niente di serio, almeno credo la stessa vena umoristica e quell’accattivante incontro tra realtà e finzione narrativa che cattura il lettore fino all’ultima parola.

Sara Foti Sciavaliere

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