“Non credo al lieto fine”di Marilena Boccola – Recensione

Uscito appena di giorni fa e pubblicato da Dri Editore, “Non credo al lieto fine” di Marilena Boccola, è un romance contemporaneo dove happy end non è poi così scontato… perché il lieto fine non è questione di destino, bisogna anche volerlo davvero, cercarlo con determinazione, e pare che Nausicaa e Ulisse facciano invece di tutto per allontanarsi.

La trama
Una scrittrice in cerca del grande amore. Un avvocato disilluso. Un romanzo ancora da scrivere.
“Cos’è che fa prendere alle storie d’amore una direzione piuttosto che un’altra?”

Nausicaa Bellini cerca di scoprirlo da una vita, con scarsi risultati. I romanzi che ama leggere, e scrivere, hanno tutti una caratteristica in comune: l’assenza del lieto fine.

Ulisse Neri ha potuto sperimentare sulla sua pelle che le donne portano solo guai. E se non avesse così disperatamente bisogno di una baby-sitter per sua figlia, si terrebbe alla massima distanza soprattutto da lei.

Si odiano fin dai tempi del liceo… o forse no?
È facile dimenticarlo quando entra in gioco una potente attrazione.

L’autrice – Marilena Boccola
È un’appassionata lettrice che scrive da sempre per il puro piacere di farlo. Laureatasi a Padova in scienze politiche, vive a Mantova con il marito e due figli e lavora presso una cooperativa sociale che gestisce sevizi per persone con disabilità.
Fin da bambina ha tenuto un diario e negli anni ha scritto diversi racconti, tra cui alcuni per i suoi figli, oltre a pubblicare numerosi romanzi in self e con importanti case editrici. Ha partecipato all’antologia di racconti natalizi Dri Editore ambientati nell’Ottocento inglese dal titolo Regency a Natale. “Matrimonio d’onore” è stato il suo primo vero e proprio romance storico, invece “Matrimonio d’interesse” ne è il seguito, autoconclusivo come il primo.

Recensione
Devo ammettere che sono stata rapita dai personaggi di “Non credo al lieto fine” e nella loro storia. Un romance viene pensato sempre come narrativa declassata, sdolcinata e pure scritta male, invece Marilena Boccola ha tessuto la trama di una bella storia, dalla lettura piacevolissima, sia per qualità stilistica che la caratterizzazione dei personaggi. Ha abilmente intrecciato citazioni di libri di autori noti, dal mancato happy end – a dimostrazione della teoria della protagonista – con la sua storia, il ché in fondo è anche un chiaro segnale che nei libri ci si può sempre ritrovare perché possiamo trovare la nostra storia in una sorta inaspettata e magica circolarità.

E ancora più interessante è stato come la lettura dell’Odissea a una bambina, l’adorabile Elena, trovi il suo parallelo, a modo proprio e senza forzature, con le vicende di Ulisse e Nausicaa, non quelli di Virgilio ma i personaggi omonimi di Marilena Boccola. Ho amato la piccola Elena. Spiazzante nel suo bisogno di amore, ma acuta per la sua età, senza abbandonare l’ingenuità e la tenerezza dei suoi cinque anni: impossibile non adorarla e avere l’istinto di prendere a calci quella donna snaturata che l’ha messa al mondo ma che non sarebbe neanche degna di essere chiamata madre. Molto probabilmente delle mancanze di quest’ultima si avvantaggia la figura di Ulisse, che compensa la sua acredine verso Nausicaa, con la dolcezza di una paternità molto forte e sentita.

Ben strutturato, una scrittura che non si lascia cadere nella banalità, verosimile, “Non credo al lieto fine” è a tratti graffiante per le insicurezze di Nausicaa, per i modi di Ulisse indurito dal tradimento, per l’ingenuità “calpestata” di una bambina che soffre della superficialità e dell’abbandono di una madre egoista, ma ci sono anche pagine sensuali. Una lettura emoziante!

Sara Foti Sciavaliere