Oscar 2019: i vincitori e le curiosità agli Academy Awards

Nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 febbraio, al Dolby Theatre di Los Angeles, ritorna l’appuntamento dell’Academy Awards e si è assistito alla consegna dei premi Oscar 2019. La cerimonia non ha avuto un conduttore e tutti i premi sono stati consegnati in diretta.

Green Book di Peter Farrelly ha vinto l’Oscar per il miglior film mentre Alfonso Cuarón ha ricevuto gli Oscar alla regia e alla fotografia per Roma. Il personaggio della serata è stato proprio Cuarón, vincitore anche del premio per il miglior film straniero. Per la quinta volta in sei anni, inoltre, l’Oscar per la regia è stato dato a un regista messicano. Il favorito come miglior attore era invece Rami Malekn per Bohemian Rhapsody, che ha vinto così il suo primo Oscar. La miglior attrice più quotata era Glenn Close, candidata per The Wife, ma alla fine la statuetta è stata vinta Olivia Colman per La favorita di Yorgos Lanthimos.

Nei giorni scorsi si era parlato dell’arrivo delle “Osc-her”, statuette d’oro modellate su due delle candidate e super favorite agli Oscar 2019, le attrici Olivia Colman (“La Favorita”) e Lady Gaga (“A Star is Born”), insieme a Janet Gaynor, prima donna a vincere un Oscar. A produrle ci ha pensato Odeon Cinema sulla scia di un crescente sostegno “popolare” a favore delle donne nel cinema e visto che l’edizione 2019 presenta il maggior numero di donne candidate agli Oscar. Le statuette, come preannunciato non sono state comunque usate nella notte degli Academy ma tutti sperano che sia un segno dell’evoluzione cinematografica. Intanto di sicuro hanno portato fortuna alla Colman e a Lady Gaga.

A proposito della cantante, che ha stretto tra le lacrime la statuetta per la sua canzone Shallow vincitrice per la miglior canzone originale tratta da un film, A Star Is Born, dove lei stessa ha vestito i panni della protagonista, cimentandosi come attrice al fianco di Bradley Cooper. Shallow diventa di diritto una delle più grandi hit di quest’anno e Lady Gaga con l’Oscar si accaparra un nuovo record: il brano è di fatto il più premiato di tutti i tempi, portando a casa nella stessa stagione Grammy Awards, Golden Globe, BAFTA Award e appunto il riconoscimento degli Academy Awards.

E se sul red carpet Lady Gaga non ha sollevato stupore o critiche per i suoi look spesso estremi, fuori dalle righe e provocatori, ci ha pensato qualcun altro ha far parlare di sé per il suo out fit audace e “sorprendente”: si tratta dell’attore Billy Porter della serie cult Pose che si presente come un minotauro contemporaneo, indossando un mezzo smoking e mezzo evening dress, una creazione firmata Christian Siriano che resterà di certo nella storia degli Oscar.

Tutti i vincitori degli Oscar 2019
Miglior film – Green Book di Peter Farrelly
Regista – Alfonso Cuarón per Roma
Attrice protagonista – Olivia Colman per La favorita
Attore protagonista – Rami Malek per Bohemian Rhapsody
Attore non protagonista – Mahershala Ali per Green Book
Attrice non protagonista – Regina King per Se la strada potesse parlare
Miglior canzone- Shallow da A Star Is Born di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt and Benjamin Rice
Colonna sonora – Black Panther di Ludwig Goransson
Sceneggiatura non originale – BlacKkKlansman di Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott, Spike Lee
Sceneggiatura originale – Green Book di Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly
Effetti visivi – First Man
Cortometraggio – Skin di Guy Nattiv
Documentario corto – Period. End of Sentence. di Rayka Zehtabchi e Melissa Berton
Corto animato – Bao di Domee Shi e Becky Neiman-Cobb
Film d’animazione – Spider-Man: un nuovo universo di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman
Montaggio – Bohemian Rhapsody di John Ottman
Film straniero – Roma di Alfonso Cuarón
Suono – Bohemian Rhapsody di Paul Massey, Tim Cavagin and John Casali
Montaggio sonoro – Bohemian Rhapsody di John Warhurst
Fotografia – Roma di Alfonso Cuarón
Scenografia – Hannah Beachler per Black Panther
Costumi – Ruth E. Carter per Black Panther
Trucco e parrucco – Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia Dehaney per Vice
Documentario – Free Solo di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi