“OSSID(E)AZIONI”: Mostra di sculture in metallo di Daniele Dell’Angelo Custode

A Nardò, le sale dello Spazio “Ex_Post”, in via Generale Cantore al n. 3, ospiteranno, dal 20 giugno al 12 luglio, le opere di Daniele Dell’Angelo Custode, in una mostra dal titolo “OSSID(E)AZIONI” a cura di Paolo Marzano.

La kermesse, attesa dagli appassionati della lavorazione del ferro, dai collezionisti, dai curiosi e dagli interessati nel campo dell’arte contemporanea, indicherà l’evoluzione di Daniele Dell’Angelo Custode, per l’incredibile forza espressiva di quel metallo che mai come in questo momento trova nell’artigianalità dell’artista un valido interprete e sicuramente una condizione favorevole per affermare che un’altra visione del mondo è sempre possibile.

Il termine “OSSID(E)AZIONI” venne da coniato e adottato dallo stesso Marzano, come titolo, per la prima volta, nell’ambito dell’installazione, nel cortile interno di Palazzo Vernazza a Lecce, durante la personale del 2013 che curavo, dal titolo “DENSITÁ IN_MATERIALI”, dell’artista Daniele Dell’Angelo Custode.

«In quell’occasione, delle lame metalliche, sembravano germogliare, tra le antiche modanature dei reperti storici, conservati in un piccolo atrio interno, dell’edificio cinquecentesco», spiega Paolo Marzano. «Esili profili metallici, vibravano e oscillavano al vento, tra “scozie”, “gole rovesce”, “astragali”, “ovuli” e “listelli”, presagendo l’evidente assorbimento del “tempo” IDEAlmente OSSIDANTE e preparando, quella originalissima “coltura” per future messi.

Una soluzione compositiva che condivideva sia l’approccio materico, fortemente dinamico, dell’artista e le sue torrentizie pieghe, deformate da correnti superficiali e corrose da mirabolanti vortici ossidanti, con l’interessante concezione sperimentale, che proposi, per creare un paesaggio ‘metafisico’, le cui sfumature (dal verde brillante dell’invasivo muschio sulle modanature di pietra biancastra, al nero ferro o al rosso ruggine delle lame) avrebbero trasformato un ‘luogo’ fisico, in una dimensione percettiva, quello spazio, lì, contenuto.

Dunque il ‘consumo dell’oggetto’, esposto, come potenziale forza latente e fondamentalmente rigeneratrice. Segni materici, prolegomeni di visioni ferro, per metafisici, colonizzanti e abbondanti raccolti.

In effetti, ciò che venne seminato allora, sembra oggi, osservando le opere selezionate, per questa nuova mostra “OSSID(E)AZIONI”, aver acquisito consistenza, assunto struttura, innervato rizomi, alimentato visioni alternative, imprescindibili da una conoscenza diretta della materia e dall’esperienza continua ed intensa dell’artista. La creatività di Daniele Dell’Angelo Custode è quel nutrimento necessario per poter dar vita a solidi principi costituenti un’arte realmente ‘molteplice’ e fortemente comunicativa. Verranno presentate delle nuove creazioni che lasceranno riflettere sulla con-formazione di questa alternativa e originale “voce”».