PhEST – See Beyond the Sea: Religioni e Miti al festival di fotografia a Monopoli

Monopoli, cittadina sulla costa adriatica della Puglia, da 6 settembre al 3 novembre, ospita per il quarto anno consecutivo il PhEST – See Beyond the Sea, il Festival internazionale di fotografia e arte, che si snoda in sedici mostre visitabili in location disposte dal cuore del centro storico a spazio esposti sul mare, tra pubblico e privato, un po’ come la dimensione spirituale può essere intesa, dalle sue forme più intimiste a quelle più ostentate.

Il tema del festival
PhEST – See Beyond the Sea si propone anche in quest’edizione non solo un festival di fotografia, ma va letto come momento di provocazione e confronto, in grado di seguire le rivoluzioni culturali e sociali mondiali per aiutare i cittadini del mondo a guardare il passato e il presente in modo intelligente e moderno. Il tema del PhEST 2019 è Religioni e Miti, con la direzione artistica di Giovanni Troilo e la curatela fotografica di Arianna Rinaldo: Cristianesimo, Islam, Induismo, religione tradizionale cinese e religioni africane, Buddhismo, Sikhismo, Spiritismo, Ebraismo sono solo alcune delle religioni diffuse nel mondo; e poi i non credenti, laici, atei, irreligiosi, agnostici; e chi fa della religione uno strumento di potere e controllo, o motivo di guerra.

«Dio è morto? Chiedeva Nietzsche. No, non è morto, è più vivo che mai. L’uomo è costantemente alla ricerca di Dio. È parte della sua natura, è figlio della sua capacità di immaginare, figlio dell’essere consapevole della finitezza della sua esistenza e delle sue forze. Un rifugio necessario. Allora non può che ricorrere a Dio. Ma è questo ricorrere a Dio, come elemento universale, che rende la religione uno strumento perfetto per l’esercizio del potere. Diventa la base comune su cui poter costruire strutture sociali complesse e condivise» spiega Troilo.

Il PhEST 2019, attraverso gli scatti, le “finestre”, aperte dai vari lavori in esposizione, vuole provare a raccontare questo tema affascinante, complesso e delicato passando dalle religioni codificate ai riti più pagani alla stregoneria all’ateismo. I vari progetti mettono in evidenza come si può sottrarre un rito alla sua codificazione per ridargli nuova vita, nuovi significati. Il PhEST vuole provare a fare riflettere, immaginare, riportare le religioni e i miti a quello spazio intimo in cui poter dialogare coi propri sogni, con le proprie paure, coi propri desideri.

#searchgodinthings, Piero Percoco (Palazzo Palmieri, PhEST2019)

Le mostre e le location
Di certo un’altra ragione per quale PhEST – See Beyond the Sea non è da considerarsi un classico insieme di mostre è la dislocazione degli spazi che l’accolgono. I vari progetti selezionati non sono aggregati in un unico o un paio di siti, ma sono stati organizzati in un percorso che fa di Monopoli una galleria a cielo aperto. I due fulcri espositivi sono il centralissimo Palazzo Palmieri e il Castello Carlo V.

Nel primo, nell’androne a piano terra, si vede il progetto speciale commissionato a Piero Percoco, #searchgodinthings, per Tormaresca in collaborazione con PhEST, con un lavoro stile IG, sulla vita religiosa in Puglia: da cinque anni, Percoco insegue santi e devoti pugliesi in stile “instagram”, soprattutto nel suo paese, Sannicandro di Bari. In un locale adiacente, l’approccio social si esprime anche con il photo social contest #TAGYOURGOD. Al primo piano il percorso fotografico accompagna il visitatore nelle visioni dei vari artisti in esposizione: Alessandro Gandolfi con Immortality, INC dedicata alla ricerca della vita eterna da parte dell’uomo; Julia Krahncon 33MM-Maria Maddalena che ritrae donne a sé molto care in una creazione personale che racconta la sacralità di ogni donna; e ancora, Norman Behrendt con la sua Brave New Turkey sulle nuove moschee sponsorizzate dallo stato turco che punteggiano il paesaggio di Istanbul e Ankara; Giulia Bianchi con il progetto dedicato alle donne sacerdote WomenPriests Project su un gruppo di suffragette che dall’estate 2002 porta avanti una protesta di disobbedienza religiosa a favore dell’ordinazione delle donne; Jesse Riesercon Christmas in America – Happy Birthday Jesus dedicata al Natale negli USA: complesso, scomodo, a volte squallido ma anche sincero, celebrativo, colorato e creativo.

Castello Carlo V di Monopoli – PhEST 2019

All’interno del fortilizio cinquecentesco proteso sul mare, si può ammirare “Seeing Mary”, una mostra fotografica nata dalla collaborazione tra PhEST e National Geographic che offre contenuti della Image Collection, trenta potenti immagini – scattate da Diana Markosian, John Stanmeyer, Lynn Johnson, Sarah Coghill, Hannah Reyes Morales – relative alle apparizioni mondiali della Vergine Maria negli anni: la mostra rivela come persone da culture e luoghi diversi – Polonia, Messico, Francia, Ruanda, Egitto – condividono magari poco, ma sicuramente la fiducia nel fatto che Maria offre loro sostegno, approvazione e attenzione.

E poi la mostra sull’ateismo Atheism Museum che arriva dal Museo Nazionale di Fotografia Marubidi Scutari (Albania) a cura del direttore Luçjan Bedeni, dedicata al tentativo del regime di denigrare e cancellare la fede e i suoi elementi identitari: la mostra riprende una selezione di immagini provenienti dal Museo Ateista, aperto nel 1973, che fanno parte dell’archivio del Museo Marubi, ed è organizzata su due versanti, da un lato il culto e l’architettura ecclesiastica che venne riadattata alle nuove esigenze culturali del regime, e dall’altro gli oggetti sequestrati ed esposti in chiave ideologica; il museo fu chiuso nel 1990 e attualmente alcuni dei suoi oggetti sono esposti nel Museo Diocesano di Scutari, rimanendo tutt’oggi un esempio dell’utopia del regime, dell’esigenza di creare un mondo nuovo e, al contempo, anche delle nuove credenze.

La navata della Chiesa di San Salvatore, che guarda il mare, diventa uno spaccato di immagini di chiese da tutto il mondo dall’inusuale prospettiva di Richard Silver. Le Vertical Churches, sono scorci di chiese con un taglio verticale: il progetto è iniziato a New York ed è in corso dal 2011 e da allora, Silver – che ha visitato 93 Paesi fino ad oggi e ciò gli permette di avere una visione fresca delle architetture mondiali – ha fotografato oltre 400 chiese dal sud al nord America, Asia, Europa, Australia e Africa, da un punto di vista privilegiato che permette allo spettatore di vedere la chiesa in maniera unica.

En plei air, a guardare le onde che si infrangono sotto la muraglia di Cala Portavecchia, è stato allestito il progetto speciale site specific “Terra di Santi” commissionato quest’anno a Sanne De Wilde, fotografa fiamminga, neovincitrice del World Press Photo per il suo progetto “Land of Ibeji” (La terra di Ibejindt) in collaborazione con la fotografa di Noor Benedicte Kurzen: la Sanne, in residenza artistica in Puglia, ospitata da Palazzo Fizzarotti durante il mese di agosto, ha potuto vivere da vicino il Corteo Storico di Lucera, le feste patronali come quelle della Madonna della Madia di Monopoli, di San Giorgio ad Ortelle e di San Rocco a Locorotondo, per poi terminare con una visita a San Giovanni Rotondo, una delle mete di pellegrinaggio più popolari in Italia, e qui ha scattato foto in alcune delle più suggestive feste religiose pugliesi con l’obiettivo di restituire alla nostra regione, ai suoi abitanti e ai numerosissimi turisti che sempre più la scelgono come meta delle loro vacanze, l’idea di quello che la fede e le feste religiose rappresentano ancora oggi, tra legami con il passato e sguardo rivolto al futuro.

E ancora a guardare l’insenatura del Porto Antico, o meglio anche a essere ammirati dal mare per coloro che vogliano decidere di approfittare della navigazione sui gozzi come punto di vista privilegiato e sui generis, troviamo anche il progetto di Daniel Ochoa de Olza, La Maya. Nel paese di Colmenar Viejo, vicino a Madrid, ogni anno quattro o cinque ragazze vengono scelte come Maya tra le volontarie, alternandosi: ogni bambina, tra i 7 e gli 11 anni, deve stare ferma, seria e in silenzio per un paio di ore su un altare disposto per strada e decorato con fiori locali e piante. La festività della Maya deriva da riti pagani e tradizionalmente si ritiene che questa figura dia il benvenuto al ritorno della natura dopo il letargo invernale, ma si dice anche che sia simbolicamente legata al passaggio da bambina a donna. Realizzando una serie di ritratti alle bambine Maya, Daniel Ochoa de Olza documenta questa tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo.

Prodotto dall’associazione culturale PhESt, il festival è realizzato con il sostegno di Fondo FSC 2014 – 2020 per lo Sviluppo e la Coesione, Regione Puglia – assessorato Industria Turistica e Culturale e Teatro Pubblico Pugliese, Comune di Monopoli – Monopoli Tourism, con il patrocinio di Puglia Promozione, Fondazione Apulia Film Commission, Accademia di Belle Arti di Bari Politecnico di Bari, Politecnico di Bari e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale; official carrier Trenitalia; media partner Sky Arte HD; main sponsor Masseria Torre Coccaro; Tormaresca. Nuovi e importanti partner culturali sono il National Geographic e il Museo nazionale di fotografia Marubi, oltre alla collaborazione con Trenitalia. Si consolida inoltre la partnership di PhEST con PHmuseum. PhEST ospiterà nei suoi spazi la vincitrice del premio annuale di fotografia New Generation 2019 del PHmuseum, Liza Ambrossio con il suo The Rage of Devotion, storie familiari di donne e stregoneria in Messico.

Sanne De Wide, Terra di Santi – Cala Portavecchia, PhEST 2019

Sara Foti Sciavaliere

INFORMAZIONI UTILI
Apertura al pubblico
fino al 3 novembre 2019
Dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19
Chiuso il lunedì
Biglietto di ingresso alle mostre
in Palazzo Palmieri e Castello Carlo V
valido fino al 3 novembre 2019
INTERO 8€
RIDOTTO* 5€

*Riduzione valida per

  • Possessori di biglietto Trenitalia per Monopoli, Gruppi di 10 persone paganti, studenti, soci FIAF, partecipanti alla call #tagyourgod, residenti del Comune di Monopoli
  • SCOLARESCHE (prenotazione info@phest.it)
  • 3€ per studente incluso visita guidata

Ingresso gratuito
Under 14 e giornalisti dietro presentazione del tesserino (previo contatto con info@milaufficistampa.it)

Non tutte le location del festival sono accessibili a persone con ridotta mobilità.

Per maggiori dettagli: www.phest.it