#PHESTchiamaTERRA : al via la social call del Festival Internazionale di fotografia e arte

#PhESTchiamaTERRA è la social call aperta a tutti lanciata dal Festival internazionale di fotografia e arte di Monopoli (Bari) che si inaugurerà il prossimo 7 agosto. La quinta edizione del PhEst proseguirà fino al 1° novembre 2020, e nel frattempo a fine luglio performance di street art di Millo sempre nella cittadina costiera.

Anche quest’anno il Festival avrà il patrocinio dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, del Comune di Monopoli, di PugliaPromozione e dell’Apulia Film Commission. PhEST è fotografia, cinema, musica, arte, contaminazioni dal Mediterraneo. Nasce da una necessità: provare a restituire una voce propria alle mille identità che compongono il mare in mezzo alle terre, e ridefinire un immaginario proprio e nuovo. L’area geografica di interesse, mai davvero restrittiva e sempre pronta a modificarsi, a estendersi, a focalizzarsi, coincide con la naturale panoramica di quello sguardo da qui, da Monopoli, dalla Puglia: il Mediterraneo, i Balcani, il Medio Oriente, l’Africa e oltre.

“Immersi in una rete di connessioni digitali, rimangono ancora importanti e vitali i legami che abbiamo con i luoghi, gli spazi fisici che viviamo e scopriamo. Le città o Paesi in cui siamo cresciuti, in cui lavoriamo, quelli che visitiamo nei nostri viaggi, quelli a volte dimenticati, quelli conosciuti per caso, quelli che “se chiudiamo gli occhi” ci vediamo proprio lì. Insomma, quegli angoli di Terra con cui abbiamo un legame, dove troviamo la nostra connessione. Sono i paesaggi (naturali o urbani) e i suoi elementi che, filtrati dai nostri sguardi e gesti, ci portiamo dentro e diventano la nostra idea di mondo. E perciò se PhEST chiama Terra, chi dovrà rispondere? Voi, naturalmente! Con le vostre foto da qualunque angolo del mondo in cui vi trovate o siete stati!” si legge sulla pagina Facebook di PhEST che quest’anno festeggia i suoi primi cinque anni di vita.

Un traguardo che non è mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più bui e tristi del lockdown a cui l’associazione e lo staff di PhEST hanno risposto mettendosi al lavoro ancor più duramente per anticipare di un mese l’inizio della mostra e rendendola completamente fruibile all’esterno per garantire ai visitatori di poterle visitare in piena sicurezza.

Partecipare a #PhESTchiamaTERRA! è semplicissimo, assicura Giovanni Troilo, direttore artistico del Festival. Basta scegliere una foto di un luogo, un pezzettino di Terra in cui vivete o siete stati in passato, senza limiti geografici, scrivere il nome della località immortalata nella foto e pubblicarla sulla propria pagina Instagram o Facebook condividendola con gli organizzatori del Festival usando l’hashtag #PHESTCHIAMATERRA.

Alcuni degli scatti che arriveranno saranno selezionati e condivisi sui canali social di PhEST e in più alcune delle foto faranno parte di un’installazione dedicata di PhEST2020.

Intanto, a fine luglio è prevista la residenza artistica dello street artist di fama internazionale Millo, originario di Mesagne (Brindisi) che realizzerà un murales in grande scala su una parete cittadina ancora non rivelata che si aggiungerà agli oltre 120 murales a sua firma sparsi per tutto il mondo.

Il tema scelto per la quinta edizione è “TERRA” inteso nel senso di pianeta terra che verrà mostrato ai visitatori, ma anche di mondo contadino e riscoperta del suo valore. Un tema che anche quest’anno è in simbiosi perfetta con l’attualità e la situazione che stiamo vivendo di isolamento e distanziamento sociale, che però deve e può aiutarci a ritrovare l’essenza delle cose e il contatto con la terra per ripartire da essa.

Tra gli artisti già confermati, Jacob Balzani Lööv con il progetto Ustica, vincitore della “Solo Exhibition” a PhEST con il PHmuseum Grant che da tre anni è partner dell’associazione culturale PhEST, organizzatrice del Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli.

(fonte: comunicato stampa)

  • Immagine in evidenza: Google Earth, ©2014 CNES/Astrium, CNES/Spot Image, DigitalGlobe