La scrittrice canadese Alice Munro, maestra del racconto breve contemporaneo, ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2013. Ad annunciarlo Peter Englund, segretario permanente dell’Accademia di Svezia. L’ultima donna a ricevere il Nobel prima di lei è stata Herta Müller nel 2009.
Nei giorni passati molte erano state le ipotesi sui papabili per il Nobel. Secondo Il nome più quotato era Haruki Muratami, in odore di Nobel da anni, ormai; gli altri candidati favoriti erano poi il poeta sudcoreano Ko Un, lo scrittore ungherese Péter Nádas, la scrittrice statunitense Joyce Carol Oates e appunto Alice Munro. In Italia era circolato il nome di Roberto Vecchioni, ma alla fine si è dimostrata una supposizione priva di fondamento.
Va notato per quel che riguarda le quote rosa il Nobel è piuttosto carente: su 109 premiati, solo 12 sono donne. Quest’anno però è toccato proprio a una signora della penna. Nella storia del Nobel, la Munro è la tredicesima donna e la prima canadese a vincere il prestigioso premio per la Letteratura.
La scrittrice raggiunge anche un altro primato con questa vittoria: quello di veder riconosciuta per la prima volta la forma del racconto di cui lei è assoluta maestra, ridando dignità a un genere spesso accompagnato da quel pregiudizio che ha seguito un po’ anche la sua carriera. «Sono grata e felice – ha commentato a caldo – e particolarmente contenta perché questo premio attirerà l’attenzione sugli scrittori del Canada».
E pensare che alla soglia degli 82 anni la Munro aveva annunciato in un’intervista al New York Times, nel luglio scorso, di voler dire addio alla scrittura, dopo Dear Life, la sua 14esima raccolta di racconti. Già vincitrice per tre volte del Governor General’s Award, il principale premio letterario del Canada.
È conosciuta in tutto il mondo per il suo stile narrativo, caratterizzato da chiarezza e realismo psicologico. Al centro delle sue opere, in gran parte ambientate nel Southwestern Ontario, vi sono sempre le relazioni umane lette attraverso la ‘normalità’ della vita quotidiana. Viene spesso paragonata ad Anton Cechov per la sua capacità di documentare in modo accurato ma clemente le lotte interiori dello spirito umano. I suoi racconti, che partono dalla vita quotidiana per scandagliare in profondità la vita interiore dei suoi personaggi, prendono spunto dalla sua giovinezza a Wingham, cittadina conservatrice ad ovest di Toronto dove è cresciuta, e dai cambiamenti intercorsi con la rivoluzione sociale degli anni Sessanta, un periodo che in un’intervista ad AP del 2003 la scrittrice aveva definito “Meraviglioso, perché essendo nata nel 1931 ero un po’ vecchia, ma non troppo vecchia, e donne come me dopo un paio di anni indossavano minigonne e si divertivano”.
Nata il 10 luglio del 1931 nella città di Wingham, in Ontario, in una famiglia di allevatori e agricoltori, Alice Munro cominciò a scrivere da adolescente. Era una giovane letterata in una città non letterata, e nascondeva la sua ambizione come una passione proibita. “Era la gloria che cercavo, camminando per le strade come un’esiliata o una spia”, ricorda nella raccolta del 1971 Lives of Girls and Women. Pubblicò la sua prima novella, The Dimensions of a Shadow, mentre era studentessa all’University of Western Ontario nel 1950. Specializzata in giornalismo, era ancora studentessa quando ha venduto una storia alla radio BC in Canada.
Ha lasciato il college per sposare un compagno di studi, James Munro: insieme si sono trasferiti prima a Vancouver poi a Victoria, e con lui ha avuto tre figli, diventando casalinga a tempo pieno. Trentenne, aveva una forma di depressione tale da riuscire a malapena a scrivere una frase completa. La sua fortuna stata aprire una libreria insieme al marito, nel 1963 a Victoria. Stimolata da qualsiasi cosa, dalle conversazioni con gli adulti alle compilazioni delle fatture, il talento narrativo di Munro è riemerso mentre il suo matrimonio collassava. La prima raccolta di racconti di Alice Munro, La danza delle ombre felici del 1968 riscosse ampi consensi di critica e vinse il Governor General’s Award, il più importante premio letterario canadese. Nel 1976 si è poi risposata con il geografo Feralf Fremlin, trasferendosi in una fattoria nella città di Clinton.
Molti dei libri di racconti di Alice Munro sono stati pubblicati in italiano da Einaudi: Il sogno di mia madre (2001), Nemico, amico, amante… (2003), In fuga (2004), Il percorso dell’amore (2005), La vista da Castle Rock (2007 e 2009), Segreti svelati (2008), Le lune di Giove (2008), Troppa felicità (2011) e Chi ti credi di essere? (2012). In italiano sono apparsi in precedenza anche i volumi La danza delle ombre felici, edito da La Tartaruga (1994), che ha pubblicato anche Stringimi forte, non lasciarmi andare (1998) e Segreti svelati (2000). In italiano sono stati tradotti in altre versioni anche Chi ti credi di essere? (E/O, 1995) e Il percorso dell’amore (Serra e Riva, 1989).