Premio Salento in Love, finalisti: La conchiglia dell’Amore di Valentina Cardellini

In attesa del verdetto finale della giuria del Premio Salento in Love, sarà possibile leggere gli incipit dei racconti finalisti e conoscere un po’ meglio gli autori più o meno esordienti. Partiamo da “La conchiglia dell’Amore” di Valentina Cardellini.

«Danhiel camminava a piedi nudi sulla rena, lasciando che i suoi passi raccontassero alla spiaggia le fatiche della guerra che aveva appena finito di combattere. Il mare, quasi volesse purificare la mente del soldato, assolveva tramite la risacca le pene dell’uomo, impresse dentro di lui e in quelle stesse profonde orme che lasciava e che, sebbene venissero cancellate mano a mano dalle onde, non potevano certo scomparire allo stesso modo dal suo cuore stanco.

La città era in mano a Bisanzio, il porto era stato preso. Lui doveva andarsene, ed anche in fretta, prima che qualche commilitone avversario lo riconoscesse e lo indicasse ad un suo superiore, col rischio di essere catturato o, peggio, ucciso. Era a conoscenza di un gruppo clandestino di giovani soldati come lui, che si erano organizzati di nascosto per risalire la Penisola e ritrovare la pace tra le loro amate montagne, al di là delle fredde Alpi che avevano scavalcato con tanto ardore e convinzione, solo qualche anno prima. “Sono stato uno stupido”, si maledisse Danhiel, pensando alla vita tranquilla che avrebbe potuto condurre se non si fosse offerto volontario come soldato.

Eppure, qualcosa di buono tra tutto quello sguainare di spade e lance c’era stato – o meglio, qualcuno: Cornelia, la figlia di un generale bizantino, la quale era giunta a Otranto per assistere il padre dopo una brutta ferita subita in battaglia […]». (da V.Cardellini, “La conchiglia dell’Amore”)

Trama
Una conchiglia, dello stesso turchese del mare e del rosa delle nuvole al tramonto, passa attraverso la storia e la vita di amanti, a simbolo della loro unione. L’amore della figlia di un generale bizantino per un giovane soldato nemico durante la presa di Otranto da parte di Bisanzio. Le nozze della contessa Maria d’Enghien con il principe di Taranto, Raimondo Orsini del Balzo. L’amore tra l’umile Tomaso e la sua Alba, offerta dalla madre alla monacazione, scampati al contagio della peste del 1658. Sono le storie che si intrecciano, legate dalla conchiglia, a quella dell’aristocratica e sognatrice Fiamma Guadalupi e l’artigiano Khaleel. Nella Lecce del 1809, un amore proibito per le differenze di ceto e di razza. Ma davvero i due giovani potranno essere separati?

È l’autrice stessa, Valentina Cardellini, a offrirci qualche dettaglio sul percorso creativo che l’ha condotta a scrivere “La conchiglia dell’Amore”.
«Il mio racconto si dipana lungo un periodo storico molto ampio, e questo perché alla “macro-storia”, per così dire, ho voluto intrecciare più “micro-storie” collocate in spazi temporali molto lontani gli uni dagli altri. Tale espediente mi ha permesso di caratterizzare ancor meglio l’oggetto protagonista del racconto stesso, che necessitava di una “storia pregressa” per inserirsi poi in maniera convincente e originale nella vicenda principale.

In generale, comunque, è stata la storia stessa del Salento a guidarmi: grazie a Internet, ho cercato di documentarmi e di attingere a fonti il più veritiere possibili, spaziando quindi dalla guerra longobardo-bizantina, al dominio degli Angioini (mi sono servita dei personaggi Raimondo Orsini del Balzo e Maria d’Enghien, realmente esistiti) sino ad arrivare alla peste del XVII secolo e non solo. Sono piuttosto certa di aver commesso qualche errore, anche perché non conosco la terra salentina e dunque mi sono affidata esclusivamente alla rete per la ricerca delle informazioni, ma spero comunque di aver fatto un buon lavoro e di aver creato una cornice storica gradevole e verosimile.
Per quanto riguarda gli elementi geografici, ho semplicemente cercato (sempre tramite il web) delle immagini del Salento, e da lì ho selezionato quelle che più mi hanno colpito, studiando poi i luoghi una volta appresi i loro nomi.

Come si evince dal titolo, “La conchiglia dell’Amore”, è stata una conchiglia a ispirarmi e a permettermi di creare l’intero racconto. Ero appena tornata dalla mia vacanza estiva a Minorca, e dunque avevo ancora la testa fra la sabbia, il mare e l’odore salato del vento. Complice il fatto che il regolamento richiedeva una storia ambientata nel Salento, è stato naturale per me pensare a elementi che richiamassero il paesaggio marittimo. Da lì, è arrivata altrettanto naturalmente l’immagine della conchiglia, che ho voluto rivisitare in un modo un po’ speciale, attribuendole una caratteristica estetica/evocativa non comune».

Ma quali difficoltà e quali stimoli può incontrare chi scrivere di scenari storici così poco conosciuti come quelli del Salento, specie per chi vive in un’altra zona d’Italia?
«Penso che difficoltà e stimoli, in un lavoro del genere, coincidano in maniera molto precisa» ci ha spiegato Valentina, parlandoci della sua esperienza con il Premio Salento in Love, lei che è di Bologna. «Ambientare un racconto in una terra sconosciuta per chi scrive, così come in un’epoca lontana dal momento stesso in cui l’elaborato viene redatto, per di più dovendo rispettare limiti di spazio e di genere narrativo, è un’operazione estremamente complicata ma allo stesso tempo entusiasmante come mai avrei creduto, sia per l’arricchimento personale che consegue grazie alle ricerche che devono essere compiute, sia a fronte della “sfida” verso se stessi nel creare una storia originale che sia “viva” ed entusiasmante nonostante la lontananza nel tempo e nei luoghi. Da questo concorso ho imparato davvero tanto e soprattutto ho ricevuto un’enormità di emozioni positive che sicuramente porterò con me a lungo, quasi fossero un bagaglio dal quale non posso, ma soprattutto non voglio, separarmi».

L’autrice
La più giovane tra i partecipanti del Premio Salento in Love, Valentina Cardellini, ha sviluppato, sin da piccolissima, la passione per la lettura e per la scrittura. Diventare una scrittrice è sempre stato il suo sogno più grande: raccontare storie, e poterle condividere con gli altri.

Dal primo concorso vinto alle scuole medie, non aveva partecipato ad altre competizioni letterarie, fino alla scorsa estate, quando ha saputo del Premio Salento in Love. Non ha però mai smesso di scrivere: la sua attenzione, negli anni, si è concentrata soprattutto su due generi, la Poesia e la Narrativa per ragazzi – o meglio per ragazze.

Qualche mese fa ha proposto il suo primo romanzo (dedicato a un pubblico femminile tra i 9 e i 12-13 anni circa) a diverse case editrici, in attesa di una risposta.
Il Premio Salento in Love intanto l’ha motivata a mettersi ancora in gioco prendendo parte a un progetto chiamato “365 storie d’amore – a cura di Franco Forte”, che si concluderà con la pubblicazione di un’antologia, in arrivo  nelle librerie per San Valentino.

 

Se l’incipit di questo racconto ti è piaciuto VOTALO! Il racconto più votato avrà uno speciale riconoscimento dalla giuria del premio durante la serata di premiazione del premio il prossimo 4 Gennaio 2013.

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L’illustrazione è di Dora Foti Sciavaliere

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