Premio Salento in Love, finalisti: Roccia di Alice Invitto

Passiamo a un’altra delle finalisti del Premio Salento in Love, Alice Invitto, autrice di “Roccia”, di cui proponiamo di seguito l’incipit.

«Ancora pochi massi e la cornice della torre sarebbe stata completata. Alta, erta e sfrontata opponeva alle correnti il suo corpo spigoloso che, durante le ore dell’alba e del tramonto, si dipingeva di una varietà tale di sfumature che persino la marea pareva inchinarsi di fronte a tale bellezza.

Da oltre un secolo si parlava della necessità di fortificare il villaggio, da quando nel lontano 1300, il Conte Gualtiero di Brienne ordinò che fosse ricostruito per un’ultima volta quello sfortunato paese distrutto già in altre ben cinque circostanze. Perché fosse orgoglioso come una scogliera, decise di crearlo nella pietra, perché avesse luce lo impastò con la sabbia e perché fosse eterno gli diede il nome di Roccia.

La festa di inaugurazione della torre di guardia era ormai stata stabilita e già il popolino fantasticava sull’arrivo dei signori di tutte le marche e le contee del regno, si vociferava che sarebbe venuto perfino il vescovo in persona a portare la propria benedizione.
 
La costruzione della Signora del mare, così l’aveva definita il messo del Re, era stata affidata alla compagnia di mastro Bernaldo, pronipote del primo fabbro della città, che aveva trasmesso i trucchi del mestiere a suo nonno, che li aveva trasmessi a suo padre, che infine li aveva trasmessi a lui e al piccolo Candeo. […]» (da A.Invitto, “Roccia”)

Trama
Roca, XV secolo
Le incursioni delle navi turche impongono l’esodo della gente di Roca verso l’entroterra. Una squadra di guardie armate dovrà presiedere la costa, tra loro il giovane e coraggioso Loysio, che nella tempesta degli eventi lega il suo cuore a Nina, ragazza generosa e indipendente. Un amore ancora tenero messo a dura prova dalla separazione. I Turchi intanto prendono d’assalto la costa e solo una delle guardie fa ritorno alla nuova fortezza. Quale sorte è toccata a Loysio? Nina si arrenderà al pensiero di non rivederlo?

Alice Invitto è una delle poche autrici che hanno partecipato al Premio Salento in Love ad aver visto i luoghi dei quali hanno narrato nei loro racconti, in quanto salentina.
«Ho un’idea fortemente romantica della scrittura, – ci confessa Alice – credo che sia necessario scrivere solo nel momento in cui si abbia qualcosa da rivelare, come un’intima confidenza. Parlare del medioevo della nostra terra dimenticata un po’ da tutti è stato il motivo trainante, e dar voce ad una categoria di persone umili, quindi ignorate dalla storiografia ufficiale è stato l’obiettivo.

La “protagonista” del mio racconto è la Torre di Roca. Dal primo sguardo mi ha dato l’idea di una signora anziana, una nonna, stanca, fragile, ricurva, con un mantello di polvere sulle spalle, ma ricca di secoli di storia e storie. Più che un’ispirazione è come se mi fossi semplicemente messa lì ad ascoltarla». E chissà quante storie ha visto quella “vecchia signora”? Magari storie come quella di Loysio e Nina!

Anche per chi respira l’aria di una storia su cui si è costruita l’identità di un popolo, non è sempre semplice risalire i tempi a ritrovo e raccontare la storia di chi magari ha calpestato il proprio stesso suolo, ma in un’epoca diversa. «Quando si parla di scrittura non credo esista difficoltà che non sia anche stimolo. Il momento della documentazione è il più delicato, – ammette Alice, che comunque di ricerca in ambito si è occupata durante gli studi presso l’università del Salento – l’indagine su un tempo e un luogo poco o per nulla conosciuti, sulle abitudini, sul linguaggio, sui ritmi di vita… ma dopotutto è semplicemente un viaggio nel quale non c’è rischio di smarrirsi o di non ritornare, ma solo il vantaggio di arricchirsi».

L’autrice
Alice Invitto, leccese e laureata in Lettere Moderne, ha sempre scritto molto, per dovere e per piacere. Ha pubblicato però solo alcuni lavori di ricerca con l’università, soprattutto relativi alla storia delle donne.

Parlando invece dei suoi scritti più personali e meno “scientifici”, non ha mai sentito l’esigenza di renderli noti. «Come se, in tutti questi anni, abbia solo atteso il momento giusto – racconta ancora Alice – . Probabilmente adesso è arrivato. Il Premio Salento in Love è il primo concorso a cui partecipo».

 

Se l’incipit di questo racconto ti è piaciuto VOTALO! Il racconto più votato avrà uno speciale riconoscimento dalla giuria del premio durante la serata di premiazione del premio il prossimo 4 Gennaio 2013.

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L’illustrazione è di Dora Foti Sciavaliere