Prendiluna di Stefano Benni – Recensione

Autore di vari romanzi e antologie di racconti di successo caratterizzati da spirito ironico e invenzioni linguistiche, Stefano Benni ha pubblicato la scorsa primavera un nuovo romanzo, Prendiluna, tra i numerosi già usciti con Feltrinelli. Una favola surreale e ricca di suspense, tra sogno e realtà.

La trama
Una notte in una casa nel bosco, Ariel, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in pensione, una Missione da cui dipendono le sorti dell’umanità: affidare I Diecimici ad altrettanti Giusti.
Inizierà così il viaggio di Prendiluna e con lei quello dei Diecimici e di un “baraccone” di personaggi magici, a volte al limite con il farsesco e altri subdoli e crudeli. Dolcino l’Eretico e Michele l’Arcangelo – forse creature celesti, forse soltanto due matti scappati da una clinica, che vogliono punire Dio per il dolore che dà al mondo. Un enigmatico killer-diavolo, misteriosamente legato a Michele. Il dio Chiomadoro e la sua setta degli Annibaliani, con i loro orribili segreti e le loro trame di potere.

E altri vecchi allievi di Prendiluna: Enrico il Bello, Clotilde la regina del sex shop, Fiordaliso la geniale matematica. E il dolce fantasma di Margherita, amore di Dolcino, uccisa dalla setta di Chiomadoro. E conosceremo Aiace l’odiatore cibernetico e lo scienziato Cervo Lucano che insegna agli insetti come ereditare la terra. Incontreremo poi Hamlet il pianista stregone, il commissario Garbuglio che vorrebbe diventare un divo dello schermo, e l’ultracentenaria suor Scolastica, strega malvagia e insonne in preda ai rimorsi.

Fino all’Università Maxonia, dove il sogno diventerà una tragica mortale battaglia e ognuno incontrerà il proprio destino. E qui ci si domanderà quanto tutto questo sia reale o sono un sogno, dal quale non si riesce a trovare ritorno nella realtà. “Di tutti i sogni che ho studiato, il più affascinante e misterioso è senz’altro il sogno Matrioska, attenti a voi se ci cascate dentro!” Cornelius Noon, Libro dei labirinti onirici
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L’autore – Stefano Benni
Scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, drammaturgo e umorista, è nato a Bologna nel 1947. Con Feltrinelli ha pubblicato: Prima o poi l’amore arriva (1981), Terra! (1983), Stranalandia, con disegni di Pirro Cuniberti (1984), Comici spaventati guerrieri (1986), Il bar sotto il mare (1987), Baol (1990), Ballate (1991), La Compagnia dei Celestini (1992), L’ultima lacrima (1994), Elianto (1996), Bar Sport (1996; Edizione speciale, 2016), Bar Sport Duemila (1997), Blues in sedici (1998), Teatro (1999), Spiriti (2000), Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili (2001), Saltatempo (2001), Teatro 2 (2003), Achille piè veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Misterioso. Viaggio nel silenzio di Thelonious Monk (2005), La grammatica di Dio. Storie di solitudine e allegria (2007), Pane e tempesta (2009), Le Beatrici (2011; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Fen il fenomeno (con Luca Ralli; 2011), Di tutte le ricchezze (2012; “Audiolibri Emons-Feltrinelli”, 2012), Pantera (con Luca Ralli; 2014), Cari mostri (2015), Prendiluna (2017) e, nella collana digitale Zoom Flash, Frate Zitto (2011) e L’ora più bella (2012). Nell’area audiolibri ha letto: La terra desolata di T.S. Eliot (Full Color Sound), Novecento di Alessandro Baricco (Emons-Feltrinelli, 2011) e il suo Di tutte le ricchezze (Emons-Feltrinelli, 2012).

Recensione
Conoscevo Stefani Benni solo di nome, mai letto nulla di suo di Prendi luna, che subito dopo qualche minuti di disorientamento nel leggere le prime pagine, prima di capire quello che è il suo stile e un’ironia mordace e accattivante, mi ha preso fino all’ultima pagina, curiosa di conoscere come sarebbe andata la vicenda della bizzarra Prendiluna e di questo mondo di personaggi nati dalla “penna” di Benni, quasi fossero usciti da una dimensione onirica.

Quella di Prendiluna è una storia fantasiosa, visionaria e a tratti delirante, che si esprime che si esprime con un linguaggio e uno stile dello stesso tenore. Nel romanzo sono presenti una serie di invenzioni linguistiche che davvero originali, a volte sconcertanti, ma anche divertenti, che aggiungono una vena comica sia al racconto dell’autore che ai dialoghi tra i personaggi.

Nel corso del lettura, è chiara la percezione che il confine tra realtà e sogno è stato valicato, anzi spazzato via, aperto alla reciprocità. Rimane infatti nel lettore, costantemente sospeso, il dubbio di dove trovarsi nel corso della storia: se in un mondo onirico farsesco e imprevedibile, in un sogno Matrioska o in un Trisogno profetico, se quello che stiamo leggendo è il delirio di un pazzo o un modo alternativo e simbolico di raccontare la crudele realtà dei nostri tempi. Eh sì, perché in fondo, dietro all’ironia di Stefano Benni ci sono messaggi seri, e attuali, proposti con un tono di divertente irriverenza.

«Le situazioni e i personaggi, infatti, raccontano come fosse una satira pungente, ma pure divertente e divertita, il nostro mondo e il nostro quotidiano mettendone a nudo eccessi, mali, superficialità, ipocrisie, vanità. I moltissimi riferimenti colti sparsi a piene mani si combinano con i giochi linguistici nei quali Benni è maestro; gli effetti sono certo comici ma spesso i sorrisi (e a volte le risate) si accompagnano ad una malinconica riflessione su quello che viviamo ogni giorno». Mi permetto di riportare questo stralcio della recensione di Alessandra Farinola su Mangialibri.com (Clicca qui per poterla leggere integralmente http://www.mangialibri.com/libri/prendiluna), che condivido appieno.

Insomma una sorta di “sogno o son desto?”, una storia al limite con il reale o un sogno allucinato? Forse un po’ quel “la vida es sueño” raccontata nella sua opera omonima dal madrileno Calderón de la Barca.
Ma comunque tirando le somme, Prendiluna è un libro assai piacevole, dalla lettura scorrevole e con quel “finale/non finale”, che avevi cercato di raggiungere con voracità ma che alla fine ti dispiace di aver raggiunto.

Sara Foti Sciavaliere