Saffo inedita: due componimenti della poetessa di Lesbo mai pubblicati

È stato scoperto un papiro che contiene versi di Saffo del tutto sconosciuti: è la rivelazione di uno studioso di Oxford. Nel testo la poetessa espone le sue ansie per i fratelli Charaxos e Larichos.
La poesia ritrovata verrà pubblicata sulla rivista tedesca ZpeZeitschrift fur Papirologie und Epigraphik – da Dirk Obbink, autorevole papirologo del Christ church college di Oxford.

Al nome di Saffo, prima poetessa della dell’Occidente e una delle voci rappresentative della lirica amorosa, oggi associamo in genere teneri abbracci e languide carezze tra fanciulle. Di fatto, l’espressione “amori saffici” deriva dal nome della poetessa e la parola “lesbica” è legata all’isola di Lesbo, dove Saffo era nata. Tuttavia, quest’immagine di Saffo votata agli amori omosessuali non è totalmente corretta. Basta sapere che la leggenda antica sosteneva, anzi, che la poetessa si fosse uccisa in preda alla disperata passione per uomo.

Così come si ignora il significato del verbo greco “lesbiazein”, ossia “fare come una di Lesbo”: non significava affatto “amare le donne” ma indicava la pratica eterosessuale nota con il nome di “fellatio”, pratica per cui le isolane all’epoca era celebri in tutta la Grecia.

Nel poema inedito, Saffo si mostra in ansia per il fratello, partito per mare, la cui nave non aveva ancora fatto ritorno. Da altre testimonianze del tempo si sa che Charaxos aveva perso la testa per una famosa prostituta di nome Rhodopis, che viveva a Naucrati, in Egitto: pare che per amore di questa ragazza, il giovane, di professione commerciante, avesse dilapidato un patrimonio.

L’inedito appena scoperto pare alludere proprio a questa vicenda. Lo stesso componimento poi accenna anche a un altro fratello di Saffo, Larichos, del quale si sapeva solamente, da fonti antiche, che era coppiere nei simposi. Nella poesia Saffo si augura che Larichos «diventi finalmente uomo»: cosa intendesse dire non è chiaro, ma forse anche questo fratello doveva essere un po’ scapestrato.

Lo studioso Dirk Obbink riferisce che il papiro ritrovato contenente la poesia di Saffo, oltre a un frammento di nove versi con un inno alla dea Afrodite, proviene da una collezione privata. Obbink non pare avere dubbi sull’autenticità del papiro.