“Salento mon amour” di Stefano Cambò – Recensione

È tornato la scorsa estate Stefano con un nuovo ciclo di racconti noir, “Salento mon amour” (Edizioni Il raggio verde) che segue a “Cyrano tra delitti e misteri“ e “Salento Cafè Noir”. Ritroviamo i protagonisti delle opere precedenti, lo scrittore Nando e il Commissario Bortone, personaggi che affronteranno cinque nuovi casi intriganti  con un unico denominatore: l’amore. 

Il libro
Nella prima storia, La ballata di San Lorenzo, i due protagonisti se la vedranno con il mistero di una donna, che, da quasi quarant’anni, fa tappa in Salento  per andare a danzare la sua personale pizzica su un promontorio a picco sul mare, durante la notte delle stelle cadenti.
Con Dolcetto Scherzetto, un piacevole pranzo domenicale di fine ottobre diventa lo spunto per ricordare il vecchio caso della pastarella.
Ruggine, invece, apre la strada a un racconto ambientato negli anni del dopoguerra, dove a farla da padrone sono un bellissimo ulivo secolare e una pietra a forma di cuore.
Nell’indagine Il curioso caso della vedova Dandò, i due protagonisti saranno alle prese con un’arzilla pensionata, che lascia inspiegabilmente del denaro sulla lapide del marito defunto.
Con l’ultimo racconto, Bella d’estate, Nando e il commissario Bortone andranno alla ricerca disperata di una donna scomparsa, il cui nome è legato indissolubilmente a un vecchio amore, che ritornerà prepotentemente a insidiare il cuore del giovane scrittore.

L’autore – Stefano Cambò
Stefano Cambò è nato a Torino nel 1982 e vive a Muro Leccese.
Laureato in Sociologia e in Scienze Filosofiche, nel 2015 pubblica il suo primo romanzo, Kalendra.

Nel 2016, dalla sua penna, nascono Nando e il commissario Bortone, che diventano i protagonisti dei suoi successivi romanzi, Cyrano tra delitti e misteri e Salento Café Noir (Il Raggio Verde Edizioni). Grazie a questi due personaggi ottiene riconoscimenti e premi in tutta Italia. Con il racconto Effetto Domino, infatti, è tra i vincitori del Premio Letterario “AG Noir 2018” promosso dal comune di Andora (SV) nell’ambito dell’omonimo Festival dedicato al Noir. Nel 2020, con la struggente storia L’ultimo Valzer, vince il Concorso Letterario “Crimini d’Amare” all’interno del Festival Lecce in Giallo. Nello stesso anno risulta finalista al Giallo Festival di Bologna con il racconto “Coulrofobia”.

Recensione
In “Salento mon amour” di Stefano Cambò il Salento si tinge ancora una volta di giallo e noir, senza tralasciare questa volta le diverse sfumature del rosso, dei sentimenti, delle emozioni, delle passioni anche intense e talvolta cupe. Cinque nuovi casi per il Nando e il suo amico, il commissario Bortone, che sono altrettante storie che diventano occasione per indagare la mente e l’animo umano, come non manca mai nei libri di Stefano Cambò, forse per una sorte di “deformazione” personale, dati i suoi studi in sociologia.

Cinque indagini che accompagnano il lettore in giro per il Salento, partendo da Lecce, alla scoperta di angoli di questa terra, piccoli riti tradizionali che diventano gesti e riti familiari, ma soprattutto si esplora l’amore in tutte le sue sfaccettature, oltre il tempo, l’età, l’accettazione comune, fino al tanto chiacchierato amore malato che porta ancora troppo spesso ai femminicidi che riempiono le nostre pagine di cronaca. Nelle sue tinte talvolta cupe, rimane la dimensione del giallo e quindi la suspence e i colpi di scena.

Sara Foti Sciavaliere