Sanremo 2020 – prime serate: Faccio come Ringo Starr “me ne frego” del Festival

Siamo oramai ad un anno di distanza dalle pagelle meno attese e convincenti riguardo alla manifestazione della Città dei fiori e rieccoci per questo Sanremo 2020. Sebbene “me ne frego”, le scrivo comunque.

Qui non ho la minima intenzione di parlare delle scarne battute di Fiorello o dei discorsi deliranti sulla bellezza della Leotta (sappiamo tutti che sei rifatta “splendore”). Mi voglio concentrare sulla musica la quale dovrebbe essere la vera protagonista dell’evento ma è spesso messa da parte in favore di spot pubblicitari interminabili e Tiziano Ferro ( che a questo punto avrebbe potuto partecipare).
Nella prima serata senza ombra di dubbio la nota di merito va ad Antonio Maggio ( vincitore di Sanremo 2013) che sale sul palco insieme a Gessica Notaro portando un pezzo contro il femminicidio e la violenza sulle donne davvero denso e ricco di significato.
Nella seconda serata invece sono da segnalare il numero uno del Tennis mondiale Novak Đoković la cui unica pecca è essere fan di Eros Ramazzotti, ottime anche le sue doti canore (sempre meglio di Emanuele Filiberto) secondo ma non per importanza è Paolo Palumbo, il giovane chef sardo di 22 anni che nonostante la sclerosi laterale amiotrofica è salito sul palco dell’Ariston accompagnato dal fratello “le mie gambe e le mie braccia” e dal rapper Kumalibre, al secolo Cristian Pintus, e Andrea Cutri che dirige l’orchestra. La canzone che Paolo Palumbo, il più giovane malato di Sla di tutta l’Europa, ha cantato Io sto con Paolo, parole e musica sue, è un brano diretto e molto toccante.

Passiamo alle tanto agognate sentenze, mi premetto di fare un piccolissimo appunto “Giuria demoscopica non capisci un cazzo”.

Piero Pelù con “GIGANTE”
ha le palle di festeggiare i suoi 40 anni di carriera nel posto più lontano dal suo personaggio l’ARISTON non molla, scende tra la folla e fa capire che il rock italiano non è Ligabue. Voto 8.

Elettra Lamborghini con “LA MUSICA E IL RESTO SCOMPARE”
Mia cara Elettra, sei simpatica e carina, ma oltre al resto ti è scomparsa la voce per l’ emozione. Hai twerkato in faccia ai vetusti della musica a suon di Raeggeton. Voto: 7

Enrico Nigiotti con “BACIAMI ADESSO”
Ammaccato rispetto alla scorsa edizione del festival spento nella grinta per via del testo. Voto 5.5.

Levante con “TIKIMBOM”
Sveste i panni ironici e indossa quelli seri e succinti del palco Sanremese. Ottima intonazione e prestazione per essere la prima volta. Voto 6.5.

Pinguini Tattici Nucleari con “RINGO STARR”
Unici e inimitabili, la loro semplicità regna sovrana con un pezzo da canticchiare sotto la doccia e non solo. Me li aspettavo Pinguini e sono stati Pinguini. Voto 10.

Tosca con “HO AMATO TUTTO”
La preferivo quando cantava – con Fiorello – “Il mio inizio sei tu”. Voto 5.

Francesco Gabbani con “VICEVERSA”
Ha tirato fuori subito un altro pezzone, subito in testa dopo 3 note. Voto 8.5.

Paolo Jannacci con “VOGLIO PARLARTI ADESSO”
Una ballad nostalgica dedicata ai papà. Soffre l’ eredità di famiglia : voto 5.

Rancore con “EDEN”
Il palco e Sanremo non sono ancora pronti per lui, per me tra i Rapper è il migliore: voto 8.

Junior Cally con “NO GRAZIE”
Anonimo. voto 5.

Giordana Angi con “COME MIA MADRE”
Il brano che tutte le bambine di quinta elementare consegnano come tema alla festa della mamma. Voto 3.

Michele Zarrillo con “NELL’ESTASI O NEL FANGO”
Zarrillo è solo il fantasma di se stesso passato.: voto 5.

Irene Grandi con “FINALMENTE IO”
Pezzo di Vasco cantato da lei, non convince, potrebbe dare di più ma non si applica: voto 6.

Marco Masini con “IL CONFRONTO”
Ridateci Masini, quello vero e con una voce da paura, stecca sbaglia e bestemmia con lo sguardo: voto 4.5.

Rita Pavone con “NIENTE (RESILIENZA 74)
La vecchia bacucca non molla e tira fuori le unghie spuntate dall’età si difende bene: voto 7.

Achille Lauro con “ME NE FREGO”
Sbanca tutto e tutti non ottima la prestazione vocale, ma non se ne sbatte e si spoglia: voto 8.

Diodato con “FAI RUMORE”
Esibirsi dopo Lauro era dura e tira fuori una prestazione pazzesca pressoché perfetta semplice e pulito: voto 9.

Le Vibrazioni con “DOV’È”
Per me non pervenuti, primi in classifica nella prima serata era troppo. Quanto bevono in sala stampa? : voto 4.5.

Anastasio con “ROSSO DI RABBIA”
In protesta perenne. Aggressivo come un leone senza denti voto 5.

Elodie con “ANDROMEDA”
Il pezzo è difficile ma buono. Mahmood fa il suo lei no, non alza tonalità quando dopvrebbe. Potrebbe arrivare sul podio, POTREBBE. voto 6.5.

Bugo e Morgan con “SINCERO”
Il brano calza perfettamente le corde dell’improbabile duo che lo interpreta a modo proprio e non lesina sporcature. Possono osare di più. Se vogliono. La coda della classifica è ingiusta: voto 7.

Alberto Urso con “IL SOLE AD EST”
Canta, pulito mi sta sulle scatole la sua voglia di esser perfetto: voto 6.5.

Riki con “LO SAPPIAMO ENTRAMBI”
Chi sei! Che vuoi? Da Dove sei uscito? Ecco tornatene da dove sei venuto: voto 3.

Raphael Gualazzi con “CARIOCA”
Un premio al coraggio di portare sul palco dell’Ariston qualcosa a cui non ci ha abituato. Può piacere, oppure no. 14° in classifica, è sufficiente: voto 6.

Civins