La 70esima edizione del festival di Sanremo è finalmente giunta al termine. Alla fine della corsa sono arrivati 23 concorrenti dopo l’esclusione di Morgan e Bugo (il caso mediatico del secolo a mio avviso).
Possiamo dire che tutto sommato più che un Festival della Canzone è sembrato un villaggio vacanze e la cosa non è risultata fastidiosa, al contrario ha portato freschezza allo standard quadrato che il format impone.
Le pagelle della finale – Sanremo 2020
– Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel fango” – Il pezzo ha una sua solidità e dopo vari ascolti diventa piacevolmente familiare. Ma stasera Zarrillo fatica non poco, tanto sul registro basso che su quello iperacuto. Voto: 6-
– Elodie “Andromeda” – Figa da paura, quanto inadatta alla canzone, un bagno di umiltà forse le converrebbe. Voto:2
– Enrico Nigiotti “Baciami adesso” – Si è presentato con un brano romanticone in cui, paradossalmente, la cosa migliore è l’adrenalinico assolo di chitarra. Come fosse rimasto a metà del guado. Anche li poco preciso. Voto: 6
– Irene Grandi “Finalmente io” – Si diverte e diverte molto più che nelle serate precedenti. Voto:7
– Alberto Urso “Come il sole ad est”- Non mi convince, fuori luogo. Voto5
– Diodato “Fai rumore”- Non molto in forma nell’ultima serata, la sua costanza è durata per tre serate, merita la vittoria, semplice pulito e diretto. Voto: 8
– Marco Masini “Il confronto” – Sarà la tensione della finale, sarà la stanchezza di queste cinque giornate, ma anche lui nelle parti più difficili perde il controllo della voce. Peccato perché la canzone è cresciuta. Voto: 6,5
– Piero Pelù “Gigante” – Semplicemente maestoso, magistrale lo scippo in diretta. Voto: 9
– Levante “Tikibombom” – Un Sanremo interlocutorio per lei. Apparentemente (e sorprendentemente) sempre nelle seconde file, ha un pezzo sinuoso e non banale, che poco alla volta si insinua sotto pelle e non ti lascia più. Voto 7-
– Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr” – Unici, simpatici, abili nel gestire il palco con semplicità disarmante. Voto:10
– Achille Lauro “Me ne frego” – Bisognerebbe dividere il voto tra le performance “teatrali” e la canzone. Per le prime è altissimo, per la seconda molto meno. In ogni caso ha lasciato un’impronta forte su questo Festival. Voto:7
– Junior Cally “No grazie” -Penalizzato molto dalle polemiche pre-festival, peccato! il pezzo non era male, molto radiofonico. Voto:7+.
– Raphael Gualazzi “Carioca” – Vive quest’ultima esibizione come un happening tutta energia. Si scatena nell’assolo di piano e si gode l’ovazione dell’Ariston, meritato tributo a un musicista di talento. Voto: 8-
– Tosca “Ho amato tutto” – Interprete di grande classe, è riuscita a fare arrivare al pubblico questa ballata “poco” sanremese al punto di farle scalare la classifica in modo inatteso. Uno dei punti più alti di questo Festival. Voto: 8
– Francesco Gabbani “Viceversa” – Ennesimo colpo gobbo di Gabbani, con una canzone che entra in testa e non esce tanto facilmente. Voto:8,5
– Rita Pavone “Niente (Resilienza 74)” – Vecchia, cattiva e dimostra che lei resiste, era dai tempi del Rubicone che non era così sovversiva. Voto: 8
– Le Vibrazioni “Dov’è” – Le vibrazioni non arrivano. Unica nota positiva lo spazio al linguaggio dei segni. Voto: 7,5
– Anastasio “Rosso di rabbia” – Poteva far di più, ma non ci riesce. Voto: 6,5
– Riki “Lo sappiamo entrambi” – Ma c’era anche lui in gara? Voto:3
Giordana Angi “Come mia madre” -Tua mamma sarà fiera di te, io personalmente no. Voto: 4,5
Paolo Jannacci “Voglio parlarti adesso” – Canzone commovente. Voto:6,5
Elettra Lamborghini “Musica (E il resto scompare)” – Mangiata letteralmente dal palco dell’Ariston.Voto:6,5
Rancore “Eden”- Vince la sfida della quota rap su più fronti: tenuta del palco, testo immaginifico, arrangiamento originale. E ha un ritornello davvero vincente. Voto:8
Sanremo Giovani 2020
Il vincitore di Sanremo sezione Nuove Proposte è Leo Gassman, figlio e nipote d’arte, riesce a esprimere una ottima prestazione canora, secondo solo agli Eugenio in via di Gioia che a mio avviso avrebbero meritato di vincere ma sono stati stroncati da una giuria demoscopica poco avvezza allo spettacolo.
Civins