Se da una parte si parla di biblioteche bruciate dall’Isis, dall’altro dal mondo arabo arriva un esempio positivo di promozione della cultura e della lettura, la Sharjah International Book Fair. Giunta alla trentaquattresima edizione, la kermesse, partita il 4 novembre, chiude oggi, coinvolgendo ogni anno centinaia di editori da tutto il mondo.
Sharjah è uno dei sette emirati degli Emirati Arabi Uniti, a pochi chilometri da Dubai, è considerato il cuore culturale degli Emirati, sia perché accoglie manifestazioni letterarie e culturali a livello mondiale (tra cui Sharjah Children’s Reading Festival, Sharjah Children’s Biennale e Sharjah Children’s Film Festival) sia per la sua attenzione alla promozione della cultura tra le nuove generazioni.
La prima edizione della manifestazione risale al 1982, oggi è la quarta fiera dell’editoria nel mondo. Voluta dallo sceicco Bin Mohamed Al Qasimi, professore universitario e scrittore, ha l’obiettivo di essere la porta verso il mondo editoriale del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia.
Il tema dell’edizione di quest’anno è The Publishing Industry: Propsects and Challenges of the Digital Age e analizza le opportunità e i cambiamenti portati dall’avvento del digitale nell’editoria araba. Come riportato da The National, tra i relatori invitati, c’è stato anche Alec Ross, social media manager della campagna di Hilary Clinton per la candidatura a segretario di Stato americano, che ha parlato di proprietà intellettuale nell’era digitale e ha riconosciuto il ruolo cruciale dell’editoria che ha il dovere di pubblicare contenuti di qualità perché “non possiamo educare i nostri bambini con i post su Facebook o su Twitter”.
Nei giorni che hanno preceduto la fiera (dal 1 al 3 novembre) si è invece tenuta l’Arab Publishers Conference, un’iniziativa rivolta agli addetti ai lavori e che ha visto la partecipazione di 250 editori da tutto il mondo (presente anche una delegazione italiana).Oltre a workshop, seminari e incontri (tra cui quello sul tema: Freedom of expression = Freedom of publishing), momento cruciale della manifestazione è stato il SIBF Matchmaking Program, che ha messo in contatto, in incontri singoli, tutti gli editori presenti. Lo scopo è quello di favorire la nascita di progetti comuni e la compravendita dei diritti editoriali tra mondo arabo e mondo occidentale. A tale scopo è stato stanziato un fondo di 300.000 dollari per finanziare le traduzioni da e verso la lingua araba (ma anche tra tutte le lingue degli editori presenti), che può essere utilizzato per i progetti che nascono all’interno della fiera.