Si è conclusa la mostra di sculture in metallo “Densità in materiali” – Palazzo Vernazza, Lecce

Domenica 12 gennaio si è conclusa la mostra di sculture in metallo di Daniele Dell’Angelo Custode, allestita al piano terra del Palazzo Castromediano-Vernazza a Lecce. La mostra rientra nella rassegna di “MUST IN ART – Generazioni a confronto.

Una performance finale ha chiuso l’evento con diversi interpreti e performers. In molti sono accorsi per l’iniziativa e la sala principale dell’edificio cinquecentesco, alle ore 19.00, si è popolata per la manifestazione conclusiva.

Paolo Marzano è stato il curatore della mostra dal titolo Densità in materiali di Daniele Dell’Angelo Custode che per tutto il 2013 ha esposto le sue, sempre più interessanti ed incredibili, opere di metallo. Dagli acciai che fanno bella mostra, tutt’ora alla GX Gallery di Londra, fino all’originale “the Gherkin”, dove primeggia una bellissima opera nella collezione interna al circolo privato alla ‘punta’ del 40esimo piano dell’edificio, nella City londinese.

A Lecce, dunque, la spettacolare performance che chiude il giro di esposizioni di un anno, titolata “INTEGR_ARTI”, ideata progettata e realizzata dal curatore, proprio per lanciare un messaggio chiaro sulla necessità di aprire (percepire ed interpretare) nuovi spazi dedicati all’arte ritenendo che si debbano allestire e continuamente combinarsi, come scena di ‘varie’ azioni utili ad esortare (risvegliare) la percezione, colta nell’imminenza degli accadimenti, nel contesto di spazi ben strutturati, solo se sono individuati e scoperti, proprio dal ‘gesto’ che vi si realizza.

La performance infatti è stata costruita proprio ‘intorno’ e ‘per’ le opere in metallo, ed ha coinvolto segni, forme, parole, gestualità e originali sonorità derivate dal metallo sollecitato e dalla risposta sonora delle opere presenti. L’alternanza dei mondi differenti, ma tutti altamente comunicativi, è iniziata dalle letture ‘declamate’ dal pittore Angelo Lupi Tarantino (Lucrezio DE RERUM NATURA “La natura delle cose – Il lampo e il tuono, Salvatore Toma CANZONIERE DELLA MORTE – Il poeta è uno scienziato, Eugenio Montale QUADERNO DI QUATTRO ANNI – Big bang o altro, Jorge Luis Borges L’ALTRO, LO STESSO – L’alchimista, Jorge Luis Borges LA MONEDA DE HIERRO – La moneta di ferro, Dino Campana SOGNO DI PRIGIONE – Nel viola della notte …), ai passi di danza, realizzati sul ritmo vibrante di una lamina di metallo, interpretati come pulsazioni del ferro, quando, dall’arroventarsi poi si solidifica e dopo l’esaltante incandescenza si contrae, tristemente raffreddandosi, proposti in una coreografia da Erika Sciacca insegnate di danza classica e moderna, sul tema “ECO DEL FERRO”.

Al ‘gesto’ è susseguita la ‘visione’; contemporaneamente infatti era presente nella sala, l’esposizione della raccolta di immagini del direttore di fotografia  Cosimo Fiore che ha catturato la densa attività comunicativa delle due installazioni (“MIMESI” e “OSSID[E]AZIONE”), create dall’artista Dell’Angelo Custode, in tempi diversi, proprio durante la mostra e presenti nei due atri all’aperto, interni del palazzo. Il curatore ha creduto opportuna e quanto mai concettualmente interessante, la presenza anche degli appunti e gli schizzi da laboratorio, cioè quella ricerca e lo studio dell’artista che ha generato poi quelle forme, come indicazioni reali per la sperimentazione di territori (paesaggi metallici) tutti da comporre.

“Continuiamo dunque a ricercare quei metodi e quei modi di unire la cultura dell’arte alla quotidianità, sempre più coinvolgendo spazi urbani alternativi, all’indirizzo dello sviluppo ‘sensibile’ e ‘sostenibile’. Sono queste le prossimità da indagare e responsabilmente ricercare. Da qui, si può partire per la costruzione delle nuove città (di segni) a venire. Ancora una volta, ritengo che Lecce colga, con scrupolosa competenza,   l’opportunità di avvalersi delle preziose potenzialità artistiche emergenti del suo territorio, proponendosi come virtuosa e concreta interlocutrice, nel complesso discorso internazionale, sull’arte contemporanea” ha concluso il curatore.