Sleepwalker’s Station: in radio Uno di Noi e prossimamente l’album Lorca

La band indie folk Sleepwalker’s Station, vincitori del Super MEI Circus Unplugged, del MEI Superstage e premiati da Mogol con il premio CET come miglior proposta indipendente, da oggi in radio con il nuovo singolo Uno di noi, che anticipa l’album Lorca.

Hanno girato il mondo collezionando più di 700 concerti dal vivo: Daniel del Valle (voce, chitarra, keys), Giulia Babini (slide guitar/dobro, voce), Andrea Para (percussioni), Francesco Cellini (violoncello), HannesOberauer (Contrabbasso) sono i componenti dei Sleepwalker’s Station.

Negli anni suonano in festival come Glastonbury in Inghilterra, SXSW in Texas, l’Open flair (Germania) o il Pure &Crafted a Berlino. Il gruppo con i suoi componenti provenienti da Italia, Germania e Spagna non potrebbe essere più cosmopolita di così. Questosisenteanchenei 6 album finoraincisi: “Autumn leaves, autumn colours” (2001), “About the Tides” (2006), “Not from here” (2008), “Windmills” (2010), “Reptile skin” (2014) “Lorca” (2018). La band indie folk che ha girato il mondo collezionando più di 700 concerti dal vivo. Vincitori del Super MEI Circus Unplugged, del MEI Superstage e premiati da Mogol con il premio CET come miglior proposta indipendente.

Il nuovo album Lorca (TimezoneRecords), disponibile dal prossimo 4 maggio e masterizzato nei JJ Golden Studios, in California. Un disco originale e insolito: 5 lingue, 4 dialetti, 22 musicisti dall’Emilia-Romagna, dalla Baviera, dall’Andalusia, dalla Catalogna, dalla Lombardia, dalla Svevia, dal Trentino, dalla Svizzera e dall’Islanda. Uno di Noi, il singolo che lancia la prossima uscita del disco, vanta la collaborazione del cantautore Luca Hernandez che per l’occasione ha prestato la sua voce in chiave rap.

«“Questa è la storia di uno di noi” quanto volte abbiamo sentito questa canzone – sottolinea la band – ebbene il nostro brano è stato scritto tanti anni fa, e quando abbiamo preparato questo album ci chiedevamo se fosse ancora attuale… beh, mai più attuale di oggi in effetti. Se volessimo parlare di ragazzi, giovani menti, costretti a lasciare l’Italia per lavorare, non ci ricorda forse qualcosa questo celebre brano di Celentano? La nostra canzone si sviluppa da una visuale esterna, da “viaggiatore” in Italia, che osserva. Osserva gli immigrati, i comportamenti, la bella vita e le abitudini… ma sono tutte vere queste cose? O ci piace nascondere sotto il tappeto qualche verità? Non è una canzone di “protesta”, noi la riteniamo una canzone di verità, di chi osserva e racconta ciò che vede… di chi valica continuamente i confini e si chiede come mai esistano questi stessi “confini”, che sembrano servire solamente a separare da chi sta fuori piuttosto che a unire chi sta dentro».

Civins