“Them: Covenant” – Recensione

Con Halloween alle porte è il momento ideale per parlarvi di “Them”, l’affascinante serie antologica targata Amazon Prime Video, che ha debuttato lo scorso aprile con la prima stagione: “Covenant” (Il Patto).

Si tratta di un horror psico-sociale creato da Little Marvin. L’atmosfera è costantemente tesa e l’angoscia sempre crescente. Nel corso dei dieci episodi lo spettatore si immerge nell’orrore della discriminazione razziale e, in particolare, nelle ripercussioni che questa ha sulla stabilità mentale ed emotiva di chi la subisce, influenzandone il modo di pensare, di essere e di agire. Valore aggiunto sono i costumi ben curati e le scenografie perfette e in forte contrasto con la comunità brutale e depravata.

La serie è ambientata nell’America del 1953 e vede come protagonisti i coniugi Lucky e Henry Emory e le loro due figlie Ruby Lee e Gracie Jean, che si trasferiscono dalla Carolina del Nord a Los Angeles nel corso del fenomeno conosciuto come “Grande Migrazione Afroamericana” (“Great Migration”). Ma quello che dovrebbe essere un nuovo inizio si rivela presto essere un terribile incubo.

Il quartiere dove la famiglia ha scelto di stabilirsi è abitato esclusivamente da persone bianche e profondamente razziste, che si dimostrano fin da subito ostili nei confronti dei nuovi arrivati e sono pronte a tutto pur di mandarli via dal quartiere. Situazione analoga sul posto di lavoro di Henry, brillante ingegnere che si vede scavalcare da chi è meno competente di lui, e a scuola, dove Gracie viene derisa dai compagni e cacciata dalla maestra e Ruby viene discriminata a tal punto che è portata ad odiare se stessa e le sue origini.

Contemporaneamente nelle mura domestiche Lucky è assalita dai ricordi di ciò che nessuna madre dovrebbe mai vivere.
Ma la società non è l’unico mostro che gli Emory sono costretti ad affrontare: devono infatti fare i conti con qualcosa di oscuro e sovrannaturale, i demoni di un passato atroce che sembrano decisi a non lasciarli più.

Liliana Passiatore