Il nuovo trend italiano del libro “low cost”

In Italia va diffondendosi negli ultimi sei-otto mesi un orientamento del marketing librario in risposta alla crisi economica e al calo delle vendite: il libro “low cost”. Così molte case editrici, prendendo esempio da Newton Compton, hanno dato vita a iniziative la cui caratteristica di base è il prezzo inferiore ai 10 euro.
I titoli prodotti sono essenzialmente di narrativa, e si sono interessati a questa operazione non solo i grandi gruppi editoriali ma anche medi e piccoli editori.

È noto che il mercato editoriale sta vivendo una crisi molto grave, come dimostrano alcuni dati: il fatturato – aggiornato a settembre 2012 – si è contratto del 25% rispetto all’anno precedente, che già aveva subito un ribasso rispetto al 2010. Per far fronte a questo crollo l’unica soluzione pare la riduzione sui pressi di copertina, che arrivano anche ad essere dimezzati.

Molti professionisti del settore però considerano questa politica editoriale come una svalutazione del valore del libro. Come ha dichiarato Gianluca Foglia, direttore editoriale di Feltrinelli, in un’intervista ad Affaritaliani.it:

Credo che stiamo correndo un rischio che sintetizzerei così: il libro non ha futuro se i lettori smetteranno di percepirlo come un oggetto di valore, ma i lettori smetteranno di percepire questo valore se noi rinunceremo a comunicarglielo. Da questo punto di vista la riduzione indiscriminata del prezzo non aiuta, anzi alimenta un’idea appunto di “low cost” che alla fine rischia di mettere il libro in diretta competizione con i contenuti gratuiti della rete, ed è una corsa al ribasso che il libro non può evidentemente seguire pena la sua estinzione. […]. Oggi rischia di prevalere un discorso in cui tutti i mediatori appaiono come degli usurpatori. Ma io penso che il lavoro di molti di questi mediatori – editor, redattori, grafici – serva a creare libri fatti meglio. Perché i lettori hanno bisogno di libri ben fatti, non solo di libri che costano poco”.