“Vorrei”: in radio e in digitale il nuovo singolo del duo Corteccia

Il nuovo singolo del duo composto da Pietro Puccio e Simone Pirovano che anticipa l’uscita del secondo EP intitolato “Quadrilogia delle Distanze”. Dopo “Il ritorno dei viaggiatori”, “VORREI’ è il secondo estratto  l’EP che vedrà la luce nel 2022.

Concepita durante il primo lockdown, VORREI è una canzone che parla della fame e della sete che abbiamo avuto di spazi aperti. 
Parla del tornare a voler sentire l’odore della terra e dell’erba, azzerando la distanza tra il nostro corpo e la natura. Degli odori dei prati che abbiamo dentro fin da piccoli e che quando tornano alla mente, attraverso i sensi, ci aprono i polmoni rendendoci felici.
È un inno al desiderio, forza motrice di qualunque cosa.    

Anche questo brano è stato prodotto insieme a Sebastiano De Gennaro e Lorenzo Caperchi.

Chi sono i Corteccia?
Corteccia è un duo di autori che scrive canzoni, composto da Pietro Puccio e Simone Pirovano.
È un progetto musicale fatto di suggestioni sonore e visive, che associa progressioni contemporanee a una spiccata ricerca armonica, mescolando pianoforte, batteria, voce, strumentazioni digitali e visual.
C’è molta melodia nei pezzi di Corteccia, ma anche molto ritmo. Ci sono suoni attenti. A Corteccia piace cercare dentro alle cose evidenti e nelle sfumature.
 
I pezzi di Corteccia parlano di tutti, attraverso mondi visivi a volte concreti, a volte surreali e ricchi di metafore: perché le metafore possono essere più vere delle cose vere.
 
I mondi visivi dei video sono sempre creati da Corteccia: storie realizzate con personaggi di sabbia, di carta, d’acqua, mascherati come burattini, che in fondo assomigliano a ciascuno di noi. Un’immersione nell’ascolto accompagnata dalle immagini. Dentro e fuori alla canzone. Allo stesso modo, ogni parola nei testi, è utilizzata come una tavolozza, che più che raccontare i fatti di una storia, racconta com’è il luogo di quella storia, se quella faccia assomiglia ad una montagna, che colore ha quella luce, che forma ha quello stato d’animo.
E alla fine le storie affiorano lo stesso, lasciando la libertà di immaginarle così come la mente, la nostra, quella di tutti, le sente e le vede.