Al centro della sala del Teatro Margherita di Bari domina una fotografia che ritrae un giovane, illuminato da telefoni cellulari, mentre recita poesie di protesta nel bel mezzo di un blackout a Khartoum, in Sudan. S’intitola “Straight Voice” ed è la foto vincitrice del premio World Press Photo of the Year 2020 del giapponese Yasuyoshi Chiba (AFP), scattata il 19 giugno 2019 dopo il colpo di stato militare contro Omar al-Bashir. Dal primo ottobre sino al primo novembre questa foto assieme ad altre 156 immagini saranno esposte per l’ottava edizione di World Press Photo Bari, organizzata da Cime, uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam. La mostra fotografica è visitabile fino al 1° novembre 2020.
La 63esima edizione del World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo, non manca anche quest’anno il suo appuntamento con la Puglia. La pandemia di portata globale legata al Coronavirus non ha reso possibile la celebrazione ufficiale dei vincitori dell’edizione 2020 del concorso che si tiene ad Amsterdam in aprile, ma non ha impedito alla giuria l’assegnazione dei premi nelle diverse categorie in concorso e alla mostra di viaggiare per il mondo. La giuria internazionale aveva esaminato i lavori di 4.282 fotografi, provenienti da 125 paesi per un totale di 73.996 immagini. Sono arrivati in finale 44 fotografi provenienti da 24 paesi, tra cui sei italiani: Alessio Mamo, Daniele Volpe, Lorenzo Tugnoli, Luca Locatelli, Nicolò Filippo Rosso e Fabio Bucciarelli.
“Nonostante questo difficile anno siamo riusciti ad organizzare questa edizione pugliese della mostra internazionale World Press Photo. La partnership pubblico-privato, soprattutto in tempo di COVID, è fondamentale per sostenere l’offerta culturale delle nostre città e per esporre una mostra che non rappresenta solo una esposizione fotografica, ma è una vera e propria lezione di storia contemporanea con il compito di stimolare il nostro senso critico e permettere a tutti di riflettere sulle tematiche mondiali. I 157 scatti permetteranno a tutti di fare il giro del mondo e di guardare da una finestra privilegiata culture e luoghi distanti da noi”, spiega Vito Cramarossa di Cime.
I visitatori entrando nella sala espositiva del teatro Margherita seguono un percorso guidato tra le immagini che raccontano il mondo: le guerre, la natura, lo sport, gli animali in via di estinzione, le donne, gli estremismi politici e la lotta della cultura LGBTQ, questo e tanto altro viene raccontato con la forza contemporanea del servizio fotografico. Durante il percorso si può ammirare dal vivo anche il premio World Press Photo Story of the Year 2020, dato al francese Romain Laurendeau per il reportage “Kho” che racconta la condizione sociale di tanti ragazzi algerini che hanno ispirato le rivolte del 2019 in Algeria. “Kho”, che nell’arabo colloquiale parlato in Nord Africa significa “fratello” racconta “la storia del profondo disagio della gioventù algerina che, sfidando le autorità, ha spinto il resto della popolazione a unirsi alla lotta, dando vita al più grande movimento di protesta dell’Algeria degli ultimi decenni”.
Bari è tra le prime città al mondo, tra le 100 in 45 Paesi, ad ospitare il World Press Photo. Rigide le misure di sicurezza adottate a partire dal distanziamento obbligatorio che consentirà l’ingresso contemporaneo a un massimo di 100 persone e il nuovo allestimento studiato appositamente per l’occasione. Lo spazio centrale di convivialità viene sostituito da pannelli autoportanti arricchiti da foto che avranno dimensioni più grandi di quelle degli scorsi anni per consentire al pubblico una fruizione della mostra nel pieno rispetto del distanziamento sociale.
L’inaugurazione è in programma giovedì primo ottobre alle ore 18.30. L’apertura al pubblico è fissata alle ore 20.30 (chiusura ore 23). Un mondo tutto da scoprire quello che si aprirà agli occhi del pubblico. Nella serata inaugurale intervengono Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, e Antonio Decaro, sindaco del Comune di Bari, Ines Pierucci, assessore alla Cultura del Comune di Bari, Samira Damato, curatrice dalla mostra e Vito Cramarossa, project manager di Cime.
Nei giorni successivi la mostra sarà aperta dal lunedì al giovedì ore 10.30-13.30 e 15.30-20.30 e dal venerdì alla domenica dalle ore 10.00 alle 22.00. Gli accessi saranno contingentati nel rispetto delle norme anti Covid-19. Per facilitare l’accesso e ridurre le attese si consiglia l’acquisto online dei biglietti.
*Nell’immagine in evidenza: “Straight Voice” – Yasuyoshi Chiba, Japan, Agence France-Presse.